Ho aderito al Manifesto per una Regione giusta, aperta e plurale promosso da numerose associazioni di Bologna in occasione delle elezioni regionali del 17 e 18 novembre: Arci Bologna, Cassero LGBTQIA+ Center | Official Group, Cgil Bologna, CGIL Imola, Consulta Cinnica, Libera Bologna, Piazza Grande Cooperativa Sociale, Rete Degli Universitari – UDU Bologna, #salvaiciclisti Bologna. Sono punti programmatici che si trovano anche nel programma elettorale di Alleanza Verdi Sinistra, la lista che nella circoscrizione di Bologna mi vede candidata come capolista.
In quanto sottoscrittrice di questa ricca piattaforma politica e culturale, sono stata invitata a partecipare al confronto in programma oggi, 29 ottobre, alle 18 presso il Cassero LGBTQIA+ Center, in Via Don Minzoni 18, Bologna.
Il Manifesto fissa dei punti programmatici per una Emilia-Romagna giusta, aperta e plurale, a partire dalla consapevolezza che nel nostro Paese crescono povertà e profonde fratture e divisioni sul piano sociale ed economico. Uno scenario in cui assistiamo ad un allentamento della partecipazione democratica alle elezioni e all’indebolimento della coesione sociale: cresce il “partito dell’astensionismo”, come si è visto in queste ore anche nel caso delle regionali in Liguria, mentre diminuiscono la percezione di percorsi fattivi di inclusione, la fiducia interpersonale e istituzionale e l’impegno civico e politico.
Mi ha fatto piacere leggere nel Manifesto un richiamo all’implementazione della mia risoluzione, approvata dall’Assemblea legislativa, sugli appalti etici, che prevedono regole finalizzate ad evitare di stringere accordi economici e affidare commesse a imprese che non rispettano il diritto internazionale e i diritti umani, ad esempio con il loro coinvolgimento in guerre e attacchi alla popolazione civile, come sta avvenendo a Gaza con il massacro di oltre quarantamila Palestinesi.
Il dibattito odierno, dunque, sarà l’occasione per affrontare temi importanti e rispondere alle domande dei promotori, sapendo che anche l’Emilia-Romagna non è immune da ciò che accade nel resto del Paese: crescita delle disuguaglianze e del numero di persone che devono rinunciare alle cure sanitarie.
Le alluvioni che con sempre maggiore frequenza colpiscono le nostre città ci segnalano che l’emergenza climatica è in atto e che bisogna ripensare i modelli di urbanizzazione per bloccare davvero il consumo di suolo, in uno scenario paradossale in cui, mentre da un lato si è costruito tanto, troppo, dall’altro lato per tante cittadine e cittadini, studenti, infermieri e lavoratori e lavoratrici dipendenti è sempre più difficile trovare una casa.
Sono questioni che ci toccano da vicino, comprese, a livello internazionale, le guerre in corso. Questioni di cui, se rieletta in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, intendo continuare ad occuparmi. Perché la qualità dell’ambiente in cui viviamo, la crisi climatica e la qualità dei servizi pubblici si riflettono sulla vita di tutte le persone che abitano, vivono e lavorano nella nostra regione.
Su questi temi porterò oggi il mio contributo all’incontro.