24 MAGGIO 2015
PAPA FRANCESCO PUBBLICA L’ENCICLICA LAUDATO SI’
Quando il 24 maggio del 2015 fu resa pubblica l’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, da settimane erano già in corso febbrili trattative fra le diplomazie mondiali in vista dell’imminente Conferenza sul Clima di Parigi.
L’appello del Papa ad occuparsi solidalmente della Cura della Casa Comune – il nostro Pianeta – e ad affrontare la crisi ecologica, climatica e le ingiustizie sociali che stanno dietro al nostro sistema economico globalizzato ebbe un’eco mondiale di inaudita portata. E diede sicuramente una spinta decisiva a favore di un ambizioso Accordo sul Clima a Parigi che scongiurasse i fallimenti delle precedenti conferenze.
Fu molto emozionante per me, a settembre di quell’anno, partecipare in Vaticano ad un’udienza con il Papa a conclusione di un convegno internazionale sui temi della giustizia climatica e sociale co-organizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile presieduta da Edo Ronchi, dal quale avevo ricevuto l’invito a seguire i lavori.
In quella sala solenne, impreziosita da straordinari affreschi, tutti, credenti e non, pendevamo dalle labbra del Papa, alla cui autorità morale avevamo affidato la speranza e la richiesta di aiutarci ad evitare un ennesimo flop a Parigi.
Io ebbi anche l’opportunità di intervistare Sir Nicholas Stern, l’economista già vice presidente della Banca Mondiale, più noto come coordinatore del mitico Rapporto sulle devastanti ricadute economiche dei cambiamenti climatici che porta il suo nome, redatto nel 2006 per l’allora premier britannico Tony Blair. Altra pietra miliare, il Rapporto Stern, tra le pubblicazioni che hanno cambiato il corso della storia della lotta all’emergenza climatica.
Ancora oggi, a cinque anni dalla pubblicazione, l’eco della Laudato Si’ non si è spento: per credenti e non credenti questa enciclica resta uno straordinario manifesto di ecologia sociale che analizza, in un linguaggio semplice, accessibile ma anche rigoroso, la complessità delle sfide che abbiamo di fronte per garantire all’umanità la giustizia climatica, ecologica, generazionale ed economica.
E ancora oggi il Papa non ha smesso di richiamare l’umanità al dovere di occuparsi della Cura della Casa Comune. “Che tipo di mondo vogliamo lasciare a quelli che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo? Rinnovo il mio appello urgente a rispondere alla crisi ecologica: il grido della terra e il grido dei poveri non possono più aspettare”, ha detto in questi giorni di celebrazione dell’anniversario della Laudato Si’ Papa Francesco. E all’umanità ha chiesto un atto di responsabilità: non possiamo più ignorare che il nostro modello di economia continua a basarsi sullo sfruttamento incontrollato delle risorse del pianeta, sul “debito ecologico”, sull’ “iniquità planetaria”, con conseguenze ambientali e sociali drammatiche, che se non interverremo diventeranno irreversibili.
Se vogliamo garantire un futuro alla nostra e alle prossime generazioni, la cura solidale della Casa Comune non può più aspettare.