ULTIM’ORA: fonti giornalistiche riferiscono che la norma sul 5G è saltata dai testi approvati dal governo nella seduta odierna.
Secondo anticipazioni circolate da giorni, nel decreto omnibus approvato stasera dal Consiglio dei Ministri, l’articolo 7 avrebbe innalzato la soglia di esposizione ai campi elettromagnetici (Cem) originati dalla tecnologia di telefonia cellulare 5G: da 6 V/m (volt per metro) si passerà a 24 V/m.
Una scelta che Europa Verde ha sempre contestato e sulla quale ho cercato in questi anni di sensibilizzare l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Oggi torno ad occuparmene con una risoluzione a prima firma del consigliere PD Giuseppe Paruolo, che ringrazio per aver accolto le integrazioni che mi sono state suggerite da Fiorella Belpoggi, già direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini, che da tempo si batte contro l’aumento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici.
Con la risoluzione depositata oggi, chiediamo alla Giunta regionale di sollecitare il governo in tutte le sedi istituzionali opportune e nella Conferenza Stato-Regioni a mantenere i valori di attenzione per i campi elettromagnetici a radiofrequenza attualmente in vigore, ovvero 6 volt per metro (V/m). Inoltre, sottolineiamo la necessità che la modalità di misurazione di tale valore, che attualmente avviene come media su 24 ore, torni a essere calcolata come media nei 6 minuti nelle ore di maggiore traffico telefonico.
È grave che il Governo Meloni possa cedere alle pressioni delle compagnie di telecomunicazioni, che hanno più volte chiesto di innalzare i valori da 6 V/m al limite massimo previsto a livello europeo di 61 V/m.
Con l’innalzamento del limite, le compagnie potranno infatti aumentare la potenza degli attuali ripetitori già installati, risparmiando notevolmente sugli investimenti per adeguarli ai limiti in vigore.
Chi si schiera a favore dell’innalzamento dei limiti sottolinea come quasi tutti gli Stati europei prevedano già una soglia massima a 61 V/m, mentre l’Italia è il Paese con il limite più basso. Come ha sottolineato il deputato di Verdi-Sinistra e nostro co-portavoce nazionale, Angelo Bonelli, il problema è che, mentre negli altri Stati questi valori sono misurati sui picchi massimi (come avveniva in passato anche da noi), oggi invece in Italia la misurazione viene calcolata sull’arco delle 24 ore, facendo una media fra le ore notturne, durante le quali il traffico è praticamente azzerato, e i picchi molto alti che si registrano nel traffico telefonico diurno.
Sono molti gli esponenti del mondo scientifico, associativo e dei comitati che chiedono di mantenere il limite di attenzione cautelativo di 6 V/m, insistendo che si deve proseguire la ricerca sperimentale per approfondire i possibili impatti dei Cem sulla nostra salute. Fra questi, anche un gruppo di oltre 50 esperti di effetti biologici originati dai Cem, che hanno firmato un appello rivolto al governo per chiedere di adottare limiti di legge adeguati a proteggere la salute della popolazione. Fiorenzo Marinelli, già ricercatore dell’Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna, spiega: “Un aumento dei limiti sarebbe una scelta del tutto irrazionale e pericolosa per la salute pubblica, visto che la ricerca scientifica ha dimostrato che gli attuali standard di sicurezza sono inadeguati”.
Come Europa Verde continueremo a tenere alta l’attenzione su questo importantissimo tema, e ci mobiliteremo dentro e fuori le istituzioni per dissuadere il governo Meloni dal mettere, ancora una volta, il profitto delle grandi aziende e multinazionali davanti alle salute delle persone.
Qui il testo della risoluzione