Aumenta il riscaldamento globale, cambia il clima, ma non cambiano le abitudini. Si vuole continuare a fare come si è sempre fatto. L’innalzamento delle temperature richiede invece di rivedere i nostri comportamenti che impattano sul clima in molti ambiti.
Prendiamo le vacanze invernali in località di montagna. Come negare il piacere di una bella sciata
su piste innevate incorniciate da boschi? C’è un però. La scarsità di precipitazioni nevose a causa dell’accelerazione del cambiamento climatico ha portato a una situazione impensabile solo dieci anni fa: oggi il 90% delle piste viene innevato da neve artificiale sparata dai cannoni.
È un dato diffuso da #Legambiente, che precisa che vale tanto le #Alpi quanto gli #Appennini, e non solo per l’Italia. “Il rimedio adottato – avverte lo studio promosso dall’associazione ambientalista – è stato un massiccio ricorso all’impiego di neve artificiale. I bacini idrici utilizzati, individuati grazie all’impiego di immagini satellitari, sono ben 142 sparsi sull’intero territorio italiano, per una superficie totale pari a circa 1.037.377 metri quadrati, concentrata per lo più nelle zone settentrionali e centrali della penisola”.
È evidente che si tratta di una quantità d’acqua imponente, sottratta ad altri usi prioritari, e che viene restituita alle falde acquifere, dopo lo scioglimento della neve, impregnata dei vari additivi che servono a compattarla. Considerato che il 90% delle piste in Italia è dotato di impianti di innevamento artificiale, si stima che il consumo annuo di acqua potenziale è di 96.840.000 metri cubi, pari al consumo idrico annuo di un milione di abitanti. A questo spreco vanno aggiunti i consumi di elettricità per fare funzionare i cannoni sparaneve.
Per questi motivi come capogruppo di Europa Verde nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, mi sono espressa contro l’idea di installare, al Corno alle Scale, cannoni sparaneve ancora più potenti di quelli odierni per mantenere la neve anche a temperature esterne sui 15 gradi. Quindi ancora più energivori e assetati d’acqua.
E prima ancora, con in paio di interrogazioni alla Giunta ero intervenuta contro il devastante progetto di nuova seggiovia, sempre al Corno alle Scale, la cui realizzazione porterebbe a inserire nuove infrastrutture nei pressi dell’incontaminato paesaggio attorno al lago Scaffaiolo.
E’ ora di prendere atto che il riscaldamento globale limita le precipitazioni nevose. E che puntare sulla neve artificiale può solo aumentare le emissioni climalteranti. Meglio promuovere modelli di turismo non stagionali e non vincolati allo sci. Per questi motivi, concordo con Legambiente che sostituire la neve con quella artificiale “richiede sempre maggiori investimenti per nuove tecnologie ed enormi oneri a carico della pubblica amministrazione”. Da qui la necessità di pensare a un nuovo modello di turismo basato su un’attenta diversificazione delle attività in grado di valorizzare le peculiarità locali, la storia, i pregi naturalistici dei territori.
Alla luce di queste considerazioni, Europa Verde aderisce con convinzione alla giornata di mobilitazione nazionale “Reimmaginiamo l’inverno. Basta nuovi impianti” promossa dall’associazione Un Altro Appennino è Possibile : domenica 12 marzo sono previste diverse iniziative, a cura anche di Trekking Italia, WWF Bologna e CAI – Club Alpino Italiano. Qui il programma completo: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=190417846950729&id=100079475457246