Grande partecipazione questa mattina al flash mob promosso dai Verdi davanti alla Camera di Commercio di Bologna, al quale hanno aderito PD Navile, Comitato Cocompaer e Legambiente. Le scritte sui cartelli dicevano “Stop voli notturni”, “Stop sorvoli sulla città”, “Stop rumore per vivere di giorno e dormire di notte”, “Chi tutela il diritto alla salute e al sonno?”, “Residenti del quartiere Navile cittadini di serie B”.
Per i Verdi, insieme a me erano presenti membri del direttivo cittadino (Alessandro Fabianelli e Elisabetta Castagnoli), il co-portavoce di Bologna Danny Labriola e il consigliere comunale Davide Celli.
Alla vigilia dell’incontro che si terrà domani al Ministero per le Infrastrutture, con l’iniziativa di questa mattina davanti alla sede del socio di maggioranza dell’Aeroporto Marconi abbiamo voluto fare sentire preventivamente la voce e le proteste dei cittadini che da anni subiscono l’inquinamento acustico, di giorno e di notte, prodotto dallo scalo bolognese.
Quando ero assessora all’ambiente del Comune di Bologna, grazie al supporto del governo e della direzione dell’aeroporto oltre che al nostro impegno, ottenemmo ottimi risultati per abbattere l’inquinamento acustico generato dal Marconi. Europa Verde chiede che anche domani al tavolo ministeriale si trovi un accordo all’insegna del rispetto della salute, del diritto al riposo e a svolgere le proprie attività quotidiane nelle case, nelle scuole e negli uffici senza dover subire il martellamento del rumore dei sorvoli dell’abitato, in decollo e atterraggio!
È una vergogna che il divieto di volo notturno venga sistematicamente bypassato, e non per emergenze o contingenze che rendono inevitabili atterraggio o decolli fuori orario. Basta infatti guardare la programmazione dei voli e si vedrà che sono regolarmente programmati gli sforamenti del divieto di volo. Anche l’aumento dei voli cargo notturni contribuisce a peggiorare la situazione.
Sembra che il grido d’allarme sull’accelerazione dei cambiamenti climatici lanciato dalla recente alluvione non serva a nulla.
E c’è chi, come l’imprenditrice Sonia Bonfiglioli (che pure annoveriamo tra le imprenditrici più illuminate e lungimiranti in materia di benessere dei dipendenti), ci accusa, a sproposito, di voler barattare rumore con CO2. Ovvero, secondo lei ridimensionare i voli cargo porterebbe sì a una diminuzione del rumore, ma anche ad un aumento dei camion per il trasporto delle merci. Come se gli aerei andassero a borotalco e non contribuissero anch’essi all’emissione di gas serra e di altri gas inquinanti per la salute.
Eppure, la soluzione al rumore del Marconi c’è: basta dirottare i sorvoli sull’area non residenziale del limitrofo Bargellino. Una soluzione che però viene bloccata dal fatto che indirizzare in questo modo atterraggi e decolli porterebbe ad una diminuzione del numero dei voli orari.
Ora non resta che attendere l’esito dell’incontro di domani. Come Europa Verde-Verdi continueremo a seguire la vicenda.