Oggi la Giunta ha risposto a due mie interrogazioni in commissione Ambiente. Entrambe puntavano i fari sulla gestione del Parco Delta del Po. Purtroppo entrambe le risposte non hanno dissipato le mie perplessità.
1️⃣ La prima interrogazione riguarda il caso che ha infiammato l’estate: 𝐥‘𝐚𝐜𝐪𝐮𝐢𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐝𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧’𝐢𝐦𝐦𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐢𝐞𝐝𝐮𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐮𝐧 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐜𝐞𝐜𝐨, 𝐝𝐢 𝐮𝐧’𝐚𝐫𝐞𝐚 𝐝𝐢 𝐞𝐧𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨 𝐧𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐚𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐃𝐞𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐮𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐎𝐫𝐭𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐞 𝐎𝐫𝐭𝐚𝐳𝐳𝐢𝐧𝐨. A inizio agosto il mancato acquisto da parte dell’Ente Parco di quell’area così preziosa e ricca di biodiversità ed ecosistemi unici era stato portato alla luce, con grande preoccupazione, da Italia Nostra. L’associazione aveva anche sottolineato l’esiguità della somma con cui era stata acquistata, ovvero 400mila euro, sufficienti ad accaparrarsi un pezzo di riserva di ben 400 ettari. In risposta alle polemiche la dirigenza dell’Ente parco aveva motivato il non esercizio del diritto di prelazione con la mancanza di risorse, risorse che ha dichiarato di aver chiesto alla Regione ma con esito negativo. Per questo con l’interrogazione discussa oggi ho chiesto conferma alla Giunta di tale richiesta e le motivazioni che avrebbero determinato il rifiuto.
👉🏽 La risposta ricevuta dall’Assessora Barbara Lori mi ha soddisfatta nella forma, ovvero per le informazioni che mi ha fornito, ma non nella sostanza, perché è apparsa evidente la trascuratezza istituzionale che ha portato alla vendita a privati dell’area di Ortazzo e Ortazzino. Mi riferisco in particolare a quanto affermato dall’assessora in merito alla richiesta di finanziamento da parte dall’Ente Parco, richiesta arrivata alla Regione in modo informale e approssimativo, e non coerente con i tempi e le procedure necessarie alla giunta per stanziare risorse ex novo. L’assessora ha poi ribadito che le risorse regionali destinate al Parco non sono affatto trascurabili, anzi durante questo mandato sono state aumentate. Altro fatto inspiegabile, ho evidenziato nella replica alla risposta dell’Assessora, è che il Comune di Ravenna abbia azzerato lo stanziamento già previsto in bilancio per procedere all’acquisizione. Di fronte alla “fuga dei buoi dalla stalla” (la vendita), ho espresso soddisfazione invece per la “chiusura della stalla”, ovvero l’annuncio da parte di Lori in merito alla partecipazione della Regione al tavolo istituzionale che deve approfondire la tempistica del diritto di esercizio di prelazione, con l’obiettivo, qualora emergessero irregolarità, di impugnare la vendita all’immobiliare, riaprendo così la strada alla possibile acquisizione dell’area da parte del Parco. Ho accolto con favore anche la disponibilità della Giunta di stringere i bulloni della tutela portando a fascia B la porzione di Ortazzo e Ortazzino oggi in fascia C, più esposta al rischio di interventi invasivi. Entrambe le questioni – esame della regolarità del procedimenti di vendita e passaggio da fascia C a fascia B – sono oggetto di una successiva mia interrogazione che presto verrà discussa in commissione. Infine, ho ripetuto la sollecitazione a operare per concludere il percorso di istituzione del Parco unico del Delta del Po, convinta come lo sono da sempre i Verdi, che una gestione unitaria con la Regione Veneto possa essere più efficace.
2️⃣ La seconda interrogazione di Europa Verde chiedeva chiarimenti in merito alla 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐥’𝐄𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐆𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐏𝐚𝐫𝐜𝐡𝐢 𝐞 𝐥𝐚 𝐛𝐢𝐨𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭à-𝐃𝐞𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐨 𝐡𝐚 𝐬𝐭𝐢𝐩𝐮𝐥𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥’𝐀𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐍𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐋𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚 𝐂𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚, 𝐬𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞 𝟕 𝐋𝐢𝐝𝐢, 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭’𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚 𝐥𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭à 𝐝𝐢 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐝𝐫𝐚𝐮𝐥𝐢𝐜𝐚 nelle Valli di Comacchio, un’attività vitale in quell’habitat così particolare. L’accordo riguarda l’affidamento del controllo delle chiaviche che servono a regolamentare i livelli di salinità ed il livello delle acque all’interno delle Valli. La gestione delle acque nella Valli di Comacchio è fondamentale per tutelarne le peculiarità ambientali e per favorire il corretto funzionamento e la conservazione di un sistema così complesso, per cui deve essere gestita con competenza.
👉🏽 Anche la risposta a questa interrogazione da parte dell’Assessora Lori non mi ha soddisfatta pienamente nel merito, perché non ha fugato le perplessità dei Verdi sull’affidamento diretto a un’associazione venatoria di un così delicato compito di gestione idraulica. Non a caso le organizzazioni sociali del territorio, i partiti di opposizione di centrosinistra del Comune di Comacchio e il mondo associativo e ambientalista avevano criticato aspramente il loro mancato coinvolgimento. Bene che le competenze tecnico-scientifiche rimangano in capo all’Ente Parco, come ha puntualizzato Lori nella risposta, ma resta l’opacità di un affidamento diretto ai cacciatori di manovre manuali riguardanti la sicurezza idraulica delle Valli di Comacchio. Anche in questo caso l’Ente si era giustificato con l’incompletezza dell’organico. Ma se è vero che la Regione ha aumentato le risorse stanziate a favore del Parco Delta del Po per l’ordinaria gestione e per gli investimenti, restano gli interrogativi dei Verdi su questo inconsueto affidamento ad un’associazione venatoria.
🟢 Come Verdi continueremo a monitorare quanto avviene nel Parco Delta del Po e a incalzare le istituzioni del territorio perché non allentino le maglie della tutela di questo ambiente unico!