Anche quest’anno i Colloqui di Dobbiaco hanno fatto centro. “Speranza contro ogni speranza” il tema scelto dal Comitato Scientifico, del quale faccio parte.
Difficile coltivare l’ottimismo della volontà contro il pessimismo della ragione di fronte all’accelerazione dell’emergenza climatica, come conferma, ad esempio, l’alluvione in Romagna ad appena 16 mesi da quella del maggio 2023. E che dire della strage di Palestinesi in corso a Gaza, e dei conflitti sempre più incendiari nel Medio Oriente, mentre prosegue la guerra tra Ucraina e Russia?
Eppure, ieri nei diversi gruppi tematici è stata presentata una ricca carrellata di esperienze innovative in vari campi, dall’agroecologia alla “città di 15 minuti”, alle cause legali portate in tribunale per far valere diritti umani e tutela dell’ambiente.
E stamattina due relazioni clou: la prima sui fattori che bloccano e su quelli che invece favoriscono la definizione e l’attivazione di politiche contro la crisi climatica, entro il perimetro delle istituzioni democratiche;
la seconda, sulla transizione ecologica dal basso trainata da protagonisti che mettano in crisi la produzione per il profitto a vantaggio della produzione di ciò che serve.
Ovviamente, parliamo di processi complessi.
Infine, nella tavola rotonda conclusiva, a partire dal Disegno di legge sulla sicurezza che trasforma in reati penali da scontare in galera reati che oggi sono puniti con ammende pecuniarie, come ad esempio, l’occupazione di strade, si è dibattuto sulle forme di lotta come i blocchi stradali e l’imbrattamento di tele da parte di Ultima Generazione – Fondo Riparazione definite legittime da tutti i partecipanti, ma per qualcuno controproduttive sul piano del consenso dell’opinione pubblica.
Per chi volesse recuperare testi e registrazioni degli interventi, a breve il materiale sarà disponibile sul sito dell’Accademia dei Colloqui di Dobbiaco www.kulturzentrum-toblach.eu
Nella foto sono con Wolfgang Sachs, del Wuppertal Institut e anche lui del Comitato Scientifico dei Colloqui.
