Al momento stai visualizzando Ravenna: esercitazioni all’Eni per gestire le proteste stop alla caccia alle streghe verdi
Continua l’indecorosa caccia alle streghe ecologiste. Dopo aver accusato gli ambientalisti di essere la causa delle alluvioni per avere imposto politiche troppo restrittive di tutela dell’ambiente (un evidente ossimoro concettuale; se ci avessero ascoltati, saremmo arrivati meno impreparati di fronte agli eventi meteo estremi); dopo aver usato le proteste di Ultima Generazione – Fondo Riparazione ed Extinction Rebellion Italia come pretesto per il Disegno di Legge sulla #sicurezza che trasforma occupazioni di strade e altri luoghi da reati amministrativi in reati penali punibili con il carcere, col vero obiettivo di prevenire e reprimere le proteste sindacali; la settimana scorsa a Marina di Ravenna è arrivata la ciliegina sulla torta della caccia alle streghe ecologiste sotto forma di un’esercitazione disposta dalla Prefettura per testare la risposta delle forze di #polizia contro una ipotetica protesta inscenata nello stabilimento #ENI, con tanto di occupazione di una palazzina e presa di ostaggi, mentre altri dimostranti comparse si arrampicavano su tralicci e srotolavano striscioni di protesta.
Nel comunicato sulla esercitazione rilasciato dalla Prefettura non si nominano esplicitamente gli #ambientalisti, ma le modalità scelte per inscenare la protesta non lasciano dubbi a riguardo.
Alla luce di quanto successo a Marina di Ravenna Ravenna, insieme all’altro coportavoce di Europa Verde Emilia-Romagna Paolo Galletti e ai due coportavoce di Europa Verde Ravenna Fausto Bordini e Graziella Bacchilega, abbiamo rivolto alcune domande alla Prefettura di Ravenna:
1) in base a quale normativa è stata fatta questa esercitazione che ha visto il dispiegamento di forze dell’ordine statali?
2) Perché invece non si fanno esercitazioni di risposta ad eventuali incidenti nei venti stabilimenti a rischio di incidente rilevante censiti nella provincia di Ravenna, dotati, come prevede la legge, di Piani di Emergenza Esterna (PEE)?
3) Perché il Prefetto di Ravenna ritiene più urgente occuparsi di sicurezza intesa come ordine pubblico (security) anziché di sicurezza intesa come tutela della popolazione (safety) da eventuali diffusioni di sostane chimiche dannose per la salute umana e per l’ambiente? L’ultima esercitazione che ha coinvolto l’ENI finalizzata alla sicurezza della popolazione (safety) risale al 2018 e si è limitata a testare la tempestività delle comunicazioni fra azienda ed istituzioni, ovvero senza dispiegamento di forze di polizia sul territorio.
4) Cosa si aspetta ad aggiornare i Piani di Emergenza Esterna degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, come prevede la normativa? Alcuni PEE risalgono a poco meno di venti anni fa.
5) Di fronte al ripetersi di fenomeni meteo estremi che in meno di due anni hanno portato a quattro alluvioni in Romagna, non sarebbe più utile esercitare famiglie, imprese ed istituzioni ad affrontare tali eventi in maniera consona a contenere i danni a persone e cose?
Attendiamo risposte a questi quesiti che interessano la sicurezza e la salute delle persone e dei nostri territori. Con l’augurio che finisca l’indegna caccia alle streghe ecologiste usata per mascherare altri obiettivi.
Chiudo questo post con un’ottima notizia: il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di Parco regionale Veneto Delta del Po, Legambiente, Greenpeace, WWF e Lipu, contro l’autorizzazione (data tre anni fa dai Ministeri Ambiente e Beni Culturali), alla società Po Valley Operations per lo sfruttamento del giacimento estrattivo Teodorico al largo della foce del Po.
La sentenza del Tar ha riconosciuto che l’estrazione avrebbe incrementato il gravissimo fenomeno della subsidenza in un territorio di altissimo pregio naturalistico e prezioso bene comune. Applausi!!!

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.