Gli interventi di taglio delle aree boschive ripariali, inoltre, non generano mai i benefici attesi, come dimostra il caso del fiume Savena. I boschi cresciuti lungo gli argini dei corsi d’acqua e sulle sponde dei laghi sono infatti uno strumento naturale di contrasto al dissesto idrogeologico in quanto combattono l’erosione degli argini, riducono la velocità dell’acqua e il trasporto di materiale solido in caso di #alluvioni.

La Giunta della Regione Emilia-Romagna, facendo propria una proposta di Verdi – Europa Verde Emilia-Romagna
è impegnata nella piantumazione di 4,5 milioni di nuovi alberi. A fianco di questa importante azione è necessario però assicurare la massima tutela delle aree boschive esistenti – in particolare di quelle cresciute spontaneamente che sono più resilienti – anche per i maggiori effetti di mitigazione climatica che producono le piante ad alto fusto.

Per queste ragioni ho oggi depositato un’interrogazione, con la quale chiedo alla giunta regionale se le aree boschive siano state censite e cartografate, se sia monitorata l’efficacia o meno degli interventi di taglio delle alberature per la cosiddetta “pulizia dei fiumi” e se siano previsti incentivi sia per la conservazione delle vecchie alberature urbane che garantiscono i migliori servizi ecosistemici, sia a sostegno della conservazione delle aree boscate spontanee o che stanno evolvendo verso il bosco in pianura.

Gli alberi ci danno ossigeno, sequestrano la CO2, consolidano gli argini dei fiumi, abbelliscono il paesaggio, ci difendono dalle ondate di calore in città, aiutano a contrastare l’inquinamento.

Proteggiamoli!!!