Al momento stai visualizzando NUOVI POLI LOGISTICI: BASTA CONSUMO DI SUOLO
Lo sviluppo dei nuovi poli logistici in Emilia-Romagna non può essere lasciato ad accordi locali. Servono una visione d’insieme, il coordinamento in capo alla

Regione Emilia-Romagna e valutazioni rigorose che tengano conto degli aspetti ambientali e paesaggistici. A cominciare dalla proposta di realizzare un nuovo hub logistico ad #Altedo, che prevede la cementificazione di un’area di 73 ettari di suolo agricolo dove sorgono le ultime risaie della provincia bolognese, un terreno per di più situato accanto al tracciato della Ciclovia turistica del Sole, a pochi metri da un’area tutelata e lontano da ogni collegamento ferroviario, col rischio evidente di alimentare il traffico merci su gomma nel nodo bolognese.
Ma quello di Altedo è solo uno dei tanti nuovi poli che si stanno progettando in Emilia-Romagna (da Fiorenzuola a Spilamberto, a Parma, Sassuolo, Caorso, Monticelli, Castel San Pietro Terme, Calderara di Reno, Pontenure), interventi destinati ad incrementare consumo di suolo e traffico dei mezzi pesanti.
Le istituzioni locali devono assicurare che gli interventi siano compatibili con le politiche ambientali e con gli obiettivi di contrasto al consumo di suolo e di tutela della qualità dell’aria che la Regione si è data. Il cruciale e sacrosanto tema dei posti di lavoro va affrontato con politiche per l’occupazione e interventi che siano coerenti con tutti gli obiettivi, anche quelli ambientali, del nuovo Patto per il Lavoro e il Clima.
Stiamo assistendo al boom del commercio elettronico, fenomeno che origina un massiccio sviluppo del settore della logistica, con una moltiplicazione delle infrastrutture e del traffico legato al ritiro dei prodotti nei magazzini e alle consegne a domicilio. Senza dimenticare altri numerosi aspetti critici, oltre a quelli ambientali, tra cui la qualità del lavoro, spesso precario e sottopagato, e l’impatto sulla rete di vicinato della distribuzione al dettaglio.
Per i #Verdi #EuropaVerde bisogna evitare l’errore fatto con i grandi centri commerciali.
La nostra richiesta è che in sede di valutazione dei progetti siano considerati fondamentali gli obiettivi di risanamento della qualità dell’aria, la riduzione del traffico su gomma, il collegamento alle linee ferroviarie e il recupero di aree già urbanizzate per ridurre al minimo il consumo di suolo.
Così come chiediamo alla #CittàMetropolitana di #Bologna e a tutti coloro che si candidano a guidarla di prendere una posizione chiara: siete favorevoli a realizzare il polo di Altedo, progetto a cui noi Verdi invece siamo contrari?

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.