Bene la riforma della Costituzione per il voto al Senato degli under 25. Era una limitazione che non aveva più senso visto il sistema bicamerale del nostro sistema parlamentare. Perchè mai chi vota per la Camera non dovrebbe votare anche per il Senato? Semmai il problema (almeno per me) è il nostro bicameralismo indifferenziato, più unico che raro in Europa, che allunga i tempi di approvazione delle leggi.
Con l’approvazione della modifica all’articolo 58 della nostra Costituzione, l’elettorato attivo aumenta di circa 4 milioni di ragazzi tra i 18 e i 24 anni.
Portata a casa questa importante riforma, ora la sfida vera è quella della partecipazione. Troveranno i giovani motivazioni sufficienti per cogliere questa nuova opportunità elettorale e fare pesare anche al Senato le loro richieste alla politica?
Molto sta proprio alla politica, alla capacità di diventare meno autoreferenziale in assoluto, e più sintonizzata, in particolare, con quelle ragazze e quei ragazzi che abbiamo incontrato nelle piazze quando chiedevano giustizia climatica e attenzione all’ambiente, cioè al loro futuro. Un futuro minacciato non solo dalla crisi climatica ma anche dal precariato occupazionale e dalla disoccupazione tout-court, una situazione già preoccupante ulteriormente aggravata dalla pandemia. Stando ai dati pubblicati in queste ore dall’Ocse, in Italia nel gennaio 2021 il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto il 33,8%. Mentre a livello Ocse dall’11,4% era aumentato fino al picco del 19% nell’aprile 2020, per poi scendere al 15% ad aprile 2021, in Italia è rimasto vicino al suo livello massimo per tutta la primavera del 2021.
Quelle forze politiche “orbaniane” che in Italia sbraitano contro il flusso di immigrati, dovrebbero agitarsi di più pensando alle decine di migliaia di giovani che formiamo nelle nostre scuole ed università e che poi vanno a cercare occupazioni e remunerazioni più soddisfacenti all’estero. Disoccupazione, sottoccupazione e precariato sono una condizione penalizzante per i giovani che si allunga pericolosamente sul loro futuro rispetto alla mancanza di garanzie previdenziali. Così non può continuare!
Noi Verdi cercheremo di fare la nostra parte, a cominciare da domenica, il giorno dell’Assemblea costituente di Europa Verde. Speriamo che questo appuntamento segni davvero una tappa decisiva del percorso di rilancio dell’azione politica degli ecologisti e per promuovere un nuovo protagonismo dei giovani in politica attraverso quel partito – il nostro – più sensibile e più impegnato a garantirgli un futuro vivibile.