La pandemia ha fatto da detonatore a fragilità latenti nella fascia 0-18 anni e molti bambini e adolescenti, anche nella nostra regione, stanno affrontando preoccupanti disturbi di disagio psicologico. Mentre nel corso del primo #lockdown si era assistito a una minore richiesta di aiuto, con la seconda ondata pandemica i dati sono esplosi in maniera drammatica. Negli adolescenti sono aumentati sindromi come ritiro domestico tipo hikikomori, accentuazione di sintomi ossessivi, aggravamento dei disturbi del comportamento alimentare, disturbi del pensiero. Si tratta di una situazione allarmante che va affrontata nell’ambito delle politiche sanitarie pubbliche, puntando su servizi e supporti professionali che sappiano aumentare la capacità di ascolto e prevenzione a partire dalle scuole.
Va in questa direzione la risoluzione che ho depositato per impegnare la Giunta regionale a mettere in campo risorse a sostegno di strategie efficaci e piani di azione per la prevenzione e il supporto psicologico dei minori con figure professionali dedicate. Diversamente, rischiamo di abbandonare a loro stesse generazioni di minori che in questi mesi hanno perso i luoghi principali del loro processo di crescita e socializzazione: scuola, impianti sportivi, luoghi di ritrovo.
I ragazzi si sono trovati ad affrontare una condizione nuova e complessa, con pesanti ripercussioni dal punto di vista psicologico. Sono situazioni di disagio e sofferenza che non devono rimanere tra le mura domestiche: l’intervento professionale pubblico nei servizi territoriali è doveroso per evitare l’aggravamento dei disturbi. Occorre inoltre portare dentro le scuole l’aiuto psicologico da parte di figure professionali competenti. Lo chiede anche il direttore dell’Ausl di Bologna, Paolo Bordon, che ha elogiato in particolare il progetto-pilota, avviato a maggio dall’istituto Belluzzi-Fioravanti di Bologna e replicato in altre tre scuole della provincia di Bologna, che mette a disposizione degli alunni un team composto da un infermiere, due psicologi, due sociologi, un nutrizionista, un laureato in scienze motorie, alcuni educatori.
Come ha giustamente sottolineato il presidente del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, abbiamo bisogno di ‘vaccini psicologici’ per la psicopandemia, e la psicologia scolastica è un presidio fondamentale.
Per Europa Verde, la messa in campo di risorse e progetti specifici potrebbe rientrare nella cornice del nuovo Piano pluriennale per l’adolescenza, avendo come obiettivo il costante monitoraggio e il rafforzamento dei servizi di sostegno psicologico in ambito scolastico e nei servizi sanitari territoriali. È necessario dunque dare risposte in grado di intercettare proattivamente il disagio dei minori a vari stadi e livelli, andando a cercarlo anche là dove è latente, per non compromettere ulteriormente il futuro delle giovani generazioni.
Il testo della risoluzione: https://www.silviazamboni.it/wp-content/uploads/2021/07/OGPG2021016618.pdf