Alla vigilia del summit sui cambiamenti climatici COP21 promosso dall’Onu, che si terrà il dicembre prossimo a Parigi, in collaborazione con l’Assemblea Nazionale francese e con l’Unione per il Mediterraneo la Fondazione Anna Lindh ha organizzato, lo scorso 15 ottobre, l’incontro internazionale “Intercultural Dialogue and Enhanced Cooperation for a Sustainable Mediterranean” (Parigi, Assemblea Nazionale) a cui ho partecipato come relatrice in rappresentanza di Kyoto Club (vedi programma finale allegato).

La Anna Lindh Foundation  www.annalindhfoundation.org si pone l’obiettivo di favorire un dialogo interculturale sull’adattamento ai cambiamenti climatici e sulla resilienza tra i Paesi del Mediterraneo. La Fondazione, inoltre, svolge un ruolo importante nel sostenere e promuovere la riscoperta e la salvaguardia delle conoscenze della tradizione locale, grazie alle quali i Paesi possono affrontare e adattarsi alle sfide ambientali.

In apertura del mio intervento (vedere ppt allegato) ho affermato che Kyoto Club condivide il position paper presentato dalla Fondazione Anna Lindh (vedi pdf allegato), evidenziando come la sfida del cambiamento climatico si rivolga a tutti noi, ai nostri stili di vita e di consumo, oltre che ai negoziatori della COP21.

Ho quindi illustrato i vari aspetti dei cambiamenti climatici, che sono da porre in relazione sia al tema della giustizia ambientale (come ci invita a fare Papa Francesco con l’Enciclica Laudato si’), sia a quello della tutale della salute umana e delle potenziali catastrofiche ricadute sull’economia, oltre che – va da sè – alle conseguenze sulla vivibilità del Pianeta per l’essere umano.

Viceversa – se affrontata con i giusti provvedimenti sia in termini di negoziati internazionali per diminuire le emissioni di gas serra, sia in termini di investimenti a sostegno di un green new deal e dell’adattamento ai cambiamenti climatici già in atto – la sfida dei cambiamenti climatici può rappresentare l’opportunità per impiantare e stabilizzare nuovi paradigmi economici all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale, anche in chiave di riequilibrio tra Nord e Sud del mondo nell’uso delle risorse naturali non rinnovabili e di diffusione delle tecnologie sostenibili.

Una sfida, quindi, ma anche un terreno sul quale combattere – alle nostre latitudini – la disoccupazione soprattutto giovanile e la crisi economica, stringendo relazioni solidali con le popolazioni dei Paesi poveri, della cui alleanza abbiamo bisogno per vincere la sfida dei cambiamenti climatici.

Infine, in questo processo non va trascurata l’esigenza di promuovere il protagonismo delle donne, che anche in questo ambito faticano ancora ad imporre la propria soggettività, con conseguente perdita del loro specifico contributo sociale e culturale a sostegno del cambiamento.

Final Programme_def.pdf

Silvia Zamboni_Kyoto Club_15oct.pptx

position paper.pdf

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.