Oggi ho depositato un’interrogazione per chiedere chiarimenti alla Giunta regionale su una situazione paradossale, soprattutto in tempi di siccità in cui tutti siamo chiamati a preservare la preziosa risorsa acqua, rilevata da numerose associazioni ambientaliste.
In una lettera al Consorzio di Bonifica della Romagna, WWF, Lipu, Italia Nostra, Oasicostiera, Federnatura, Pro Natura Forlì e Cesenatico hanno segnalato l’utilizzo, nel territorio della provincia di Forlì-Cesena, di concessioni di acqua destinata ad uso irriguo che vengono invece utilizzate per il riempimento di laghetti in cui si svolge la caccia alla fauna acquatica. Un uso distorto che comporterebbe, denunciano, il consumo di una quantità d’acqua che va dai 4 ai 7 milioni di litri per ciascun laghetto: un vero e proprio spreco.
La Regione Emilia-Romagna, a inizio luglio, ha ottenuto la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la grave crisi idrica in atto; numerosi Comuni nella provincia di Forlì-Cesena, compresi i due capoluoghi, hanno emanato ordinanze che limitano i consumi d’acqua. In una situazione del genere non può essere consentito l’attingimento di acqua destinata ad usi agricoli per riempire invece laghetti che non sono nemmeno previsti dal Piano faunistico venatorio regionale. Per questo alla Giunta regionale chiediamo di chiarire se vengano effettuati controlli sui beneficiari delle autorizzazioni per verificare la correttezza dell’utilizzo delle concessioni idriche: quell’acqua va usata solo per fini agricoli o scientifici, e non a sostegno della caccia.
Pur ribadendo la contrarietà di Europa Verde alla caccia, da tempo chiediamo maggiori controlli sull’attività venatoria e facciamo interrogazioni portando nelle istituzioni la voce delle associazioni che stanno sul territorio e ci segnalano irregolarità. Ed è quello che faremo anche in questa occasione, nel caso trovasse conferma questa pratica scorretta. Sulla legalità non si può transigere.