Non si ferma il #consumodisuolo in Italia: nel 2021 abbiamo sfiorato i 70 km2 di nuovo edificato, pari a una media giornaliera di 19 ettari cementificati, il valore più alto negli ultimi dieci anni. In pratica, sono spariti 2 metri quadrati di suolo vergine al secondo. Il cemento ricopre ormai ben 21.500 km2 di suolo italiano, un quarto dei quali (5.400 km2) riguarda i soli edifici, che contano per il 25% dell’intero suolo consumato. È questo il quadro allarmante che emerge dal Rapporto ISPRA 2022.
A livello regionale, gli incrementi maggiori si sono registrati in Lombardia (883 ettari cementificati), Veneto (+684 ettari), Emilia-Romagna (+658). La nostra regione è terza a livello nazionale anche per quanto riguarda il totale di suolo consumato l’anno scorso.
Nella classifica nazionale dei Comuni, Ravenna occupa il secondo posto dietro a Roma con 68,66 ettari di suolo consumato.
Nella classifica regionale dei Comuni, dopo Ravenna troviamo Reggio Emilia (35,44 ettari) e Ostellato (30,26 ettari). Sono 13 i Comuni emiliano-romagnoli che hanno superato i 10 metri quadrati pro capite di consumo di suolo nel 2021, contro otto nel 2020 e 10 nel 2019.
Di fronte a questi dati impietosi, condivido l’allarme lanciato da Legambiente Emilia-Romagna: i dati di Ispra “confermano l’inadeguatezza della legge urbanistica regionale“, che impone un tetto al consumo di suolo pari al 3% della superficie edificata al 2017. Rielaborando i numeri del rapporto, non si può però che constatare che questa soglia “è già stata ampiamente superata da 21 Comuni che hanno prorogato più volte l’approvazione del Pug, il Piano urbanistico generale”, segnala l’associazione. “La riprova che la legge 24 del 2017, così come è stata concepita, non ha posto un freno al consumo di suolo”.
Condivido anche le preoccupazioni di Legambiente per l’avanzata del settore commerciale, in particolare della logistica, e la proposta di reintrodurre la norma che limita la realizzazione di insediamenti logistici sprovvisti di connessione alla ferrovia per il trasporto merci.
Europa Verde non era presente in Regione quando è stata approvata le legge urbanistica nel 2017. Un provvedimento che, come abbiamo segnalato più volte, deve essere sottoposto a una seria verifica sui risultati (non) ottenuti in termini di limitazione del consumo di suolo vergine; e di conseguenza, anche a profonda revisione. Come Gruppo consiliare regionale ci sentiamo impegnati a sollecitare interventi di recupero, rigenerazione urbana e desigillazione dei suoli cementificati, e una stretta alla realizzazione di nuovi poli logistici al di fuori di una regolamentazione regionale in grado di prevenire lo sprawl logistico.