Mentre infuriano i combattimenti in Ucraina ed incombe lo spettro del ricorso all’impiego di armamenti nucleari tattici, si chiacchiera molto di pace.
Dall’ex premier Giuseppe #Conte che, dopo aver aumentato le spese militari dei due governi da lui presieduti, adesso si rifà il look da disarmista e convoca una manifestazione #pacifista; fino al premier turco Erdogan e a Putin che, nell’incontro appena concluso, anziché parlare di pace, come annunciato, hanno parlato di un fantomatico hub per la vendita del gas russo all’Europa, progetto peraltro già rispedito al mittente dalla Ue.
Risultati di tutto questo gran parlare? Zero. In Ucraina si continua a morire.
Eppure un modo per portare un contributo concreto alla riduzione degli armamenti c’è. A cominciare da quelli nucleari.
Lo propongo con la risoluzione che, come capogruppo di Europa Verde – Verdi, ho depositato nei giorni scorsi in Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna per impegnare Giunta e Assemblea a promuovere il sostegno di Comuni e neoparlamentari dell’Emilia-Romagna alla Campagna “Italia, ripensaci” promossa dalla Rete Italiana Pace e Disarmo e da Senzatomica per sollecitare la ratifica da parte del nostro governo del #Trattato contro la produzione, detenzione e uso degli #armamentiatomici.
Ne ho parlato con Alessandro Canella, direttore di Radio Città Fujiko 103.1 fm, in una intervista che potete riascoltare qui
Con un’altra mia #risoluzione, approvata a giugno dall’Assemblea legislativa, avevo invece impegnato Giunta e consiglieri regionali a sostenere la proposta, lanciata da cinquanta scienziati e premi Nobel tra i quali Carlo Rubbia, Giorgio Parisi e Carlo Rovelli, per una #riduzione congiunta a livello internazionale del 2% delle spese #militari per cinque anni, con l’obiettivo di usare le immense risorse liberate per affrontare le più urgenti minacce dell’umanità: cambiamento climatico, pandemie e povertà estrema.
Questa proposta di costituire un fondo denominato “Dividendo per la pace”, è stata rilanciata con una petizione: qui trovate tutte le informazioni
Qui, infine, trovate maggiori informazioni sulla #risoluzione a sostegno dell’adesione alla petizione perché l’Italia sottoscriva il Trattato adottato dall’Onu per la Proibizione delle Armi Nucleari