Al momento stai visualizzando DISASTRI CLIMATICI: MILIONI DI VITTIME ALL’ANNO MENTRE L’INDUSTRIA FOSSILE AUMENTA I PROFITTI

I profitti realizzati nel primo semestre 2022 dai 6 “Big” mondiali dei combustibili #fossili – BP, Shell, Chevron, Exxon Mobil, Total e Eni – hanno superato il costo dei danni degli eventi climatici estremi nei Paesi in via di sviluppo, danni che ogni anno colpiscono in media 189 milioni di persone.
👉🏽 Un trend in crescita ininterrotta da quando, nel 1991, si è iniziato a misurare i costi del #cambiamento #climatico per i Paesi a basso reddito. Sono i dati che emergono dal nuovo rapporto diffuso dalla Lossanddamage Collaboration, una rete di associazioni di cui fa parte Oxfam assieme ad oltre 100 ricercatori e attivisti di tutto il mondo. Questo dossier, a poche settimane dall’inizio della #Cop 27 in corso in questi giorni in Egitto, aveva evidenziato che il 97% delle persone colpite da disastri climatici vive nei paesi in via di sviluppo, i quali solo in minima parte sono responsabili dell’emergenza climatica.

👉🏽 Secondo le stime riportate nel report, iI numero di #disastri #climatici nelle aree più povere del pianeta è più che raddoppiato dal 1991, causando oltre 676 mila vittime, delle quali il 79% viveva nei paesi in via di sviluppo, dove viveva il 97% delle persone colpite da eventi climatici estremi.

👉🏽 E c’è un aspetto, se possibile, ancor più inquietante in questo scenario: mentre 55 tra i paesi più poveri al mondo hanno subito perdite economiche da eventi climatici estremi per un valore di 500 miliardi di dollari nei primi 20 anni del secolo, in questo stesso lasso di tempo il comparto #fossile ha realizzato #profitti stratosferici, basti pensare che nella prima metà del 2022 i sei big del fossile hanno realizzato profitti superiori di 70 miliardi di dollari al costo dei disastri climatici registrati nello stesso periodo.

Per non parlare degli extra #profitti miliardari realizzati dalle compagnie energetiche che hanno acquistato i fossili prima dello scoppio della guerra in Ucraina e delle sanzioni alla Russia che da mesi rivendono a prezzi non giustificabili sulla base, sempre invocata in questi casi, della legge della domanda e dell’offerta.
Un rincaro che come sappiamo sta mandando in tilt i bilanci delle famiglie, dei comuni, delle imprese, delle strutture sanitarie.
Senza contare che gli extra profitti – su cui Europa Verde sta conducendo da mesi una battaglia serrata anche con denunce alla Magistratura perché vengano redistribuiti a imprese, cittadini e istituzioni – non sono reivestiti per scopi produttivi, bensì in operazioni finanziarie. Profitti che non vengono destinati a ridurre la bolletta energetica dei consumatori, per finire invece secche del #capitalismo #finanziario.

👉🏽 Bastano questi dati per restituire la fotografia di quanto #disuguaglianza e #crisi climatica procedano di pari passo. “Mentre i profitti per chi vende energia da combustibili fossili sono aumentati vertiginosamente da anni – ha affermato Francesco Petrell, policy advisor di Oxfam Italia – milioni di persone che vivono nei luoghi più disagiati del pianeta pagano un conto salatissimo al cambiamento climatico. Il comparto fossile ha realizzato profitti stratosferici tra il 2000 e 2019: un ammontare che supera di quasi 60 volte il costo della crisi climatica nei 55 Paesi più vulnerabili analizzati”.

👉🏽 Un’enorme questione etica. Ma non solo. Ogni minuto perso sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici sottrae Pil alle economie dei paesi emergenti e spreca opportunità per investire in un’economia stabile e giusta. Così come ogni piccolo aumento delle temperature globali comporta ulteriori catastrofi climatiche che vanno a colpire, come si è visto dai dati del dossier, i più fragili. Con perdite economiche stimate nell’ordine di centinaia di miliardi di dollari entro il 2030. Un bilancio in rosso nel quale non rientrano le ripercussioni, sulla popolazione, dell’#impatto #psicologico dei disastri ambientali o il controvalore della perdita di #biodiversità. Conseguenze gravissime, ma non quantificabili in termini monetari.

  • Si parlerà anche di questi squilibri alla Cop 27?
    👉🏽 Intanto, per chi volesse approfondire, da questo link si può scaricare il rapporto diffuso dalla Loss and Damage Collaboration: https://www.lossanddamagecollaboration.org/publication/cost-of-delay-why-finance-to-address-loss-and-damage-must-be-agreed-at-cop27
    👉🏽 A questo link invece l’intervento di Eleonora Evi nell’aula della Camera in cui affronta il tema del caro energia https://www.facebook.com/watch/?v=642550084013068

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.