Al momento stai visualizzando AGOPUNTURA PER PAZIENTI ONCOLOGICHE: RISOLUZIONE PER RIAPRIRE GLI AMBULATORI  E PER L’INSERIMENTO NEI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA

 

Il Gruppo Europa Verde dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha depositato una risoluzione per impegnare la Giunta a valutare l’avvio di un percorso per l’inserimento dell’agopuntura nei livelli essenziali di assistenza garantiti dal Servizio sanitario regionale, seguendo l’esperienza della Regione Toscana, e a riattivare in tempi brevi gli ambulatori dedicati ai trattamenti di agopuntura presso l’Ospedale Bellaria di Bologna e nelle altre strutture della regione.

Le donne che affrontano il percorso di cura oncologica nei casi di tumore a seno, ovaie e utero si trovano ad affrontare diversi effetti collaterali e anche le conseguenze della menopausa anticipata sui normali tempi biologici in quanto indotta dalle terapie ormonali. L’esperienza ha ampiamente dimostrato che, applicata a integrazione e in affiancamento ai trattamenti chemioterapici tradizionali, l’agopuntura allevia alcuni di questi effetti collaterali, migliorando la qualità di vita e ristabilendo uno stato di benessere delle pazienti che devono affrontare cure chemioterapiche e ormonali. In particolare, per i trattamenti integrati in oncologia, l’applicazione di protocolli di agopuntura è particolarmente efficace nel trattamento di vampate di calore, dolori articolari o neuropatici, insonnia, stipsi, nausea. Studi scientifici hanno evidenziato come il trattamento con agopuntura può ridurre di almeno il 50% questi disturbi.

In Emilia-Romagna due progetti hanno dimostrato l’efficacia dell’agopuntura nel ridurre in modo significativo gli effetti avversi delle terapie oncologiche: lo studio AcCliMaT (190 donne coinvolte), finanziato dall’Osservatorio delle Medicine Non Convenzionali dell’Emilia-Romagna e coordinato dall’AUSL di Bologna, e il progetto sperimentale Med.IO.RER, Medicina integrata in Oncologia nella Regione Emilia-Romagna.

L’ambulatorio di Medicina Integrata all’Ospedale Bellaria di Bologna, inaugurato il 21 novembre 2019 e diretto dalla Dr.ssa Grazia Lesi, era capofila della rete degli ambulatori del progetto sperimentale “Med.IO.RER”, presenti anche a Carpi, Ferrara, Meldola, Reggio Emilia e Piacenza. Nell’area territoriale dell’Azienda Usl di Bologna erano previsti altri due ambulatori negli ospedali di Bazzano e di Bentivoglio (quest’ultimo mai attivato per difficoltà nel reperire il personale formato).

I risultati del progetto “Med.IO.RER” hanno confermato il miglioramento della qualità di vita delle donne con tumore al seno, riducendo gli effetti collaterali delle terapie oncologiche attraverso un ciclo di trattamento di agopuntura associato ad una sana alimentazione e a un corretto stile di vita. Purtroppo, questa positiva esperienza non ha avuto seguito dopo che nell’ottobre 2021 è andata in pensione la Dr.ssa Lesi, e oggi tutti gli ambulatori, tranne quello di Ferrara (che si mantiene attivo, ma con apertura ridotta), hanno chiuso.

Alla vigilia del proprio pensionamento, la Dr.ssa Lesi aveva proposto di stabilizzare il progetto Med.IO.RER trasferendo quanto acquisito con i progetti sperimentali in un servizio dedicato, che avrebbe dovuto prevedere un’offerta integrata di: agopuntura, sostegno psicologico, meditazione, consulenze nutrizionali, attività fisica. Nella stesura di tale ipotesi di lavoro, la Dr.ssa Lesi aveva offerto la propria disponibilità a coordinare e gestire la transizione da progetto a servizio attraverso l’individuazione del personale adeguato.

La chiusura dell’ambulatorio di agopuntura presso l’ospedale Bellaria nell’ottobre 2021 ha privato decine di donne di un servizio fondamentale per la loro salute nonostante la raccolta di quasi 2mila firme consegnate al AUSL di Bologna con la richiesta di far ripartire l’attività, le pazienti attendono ancora il riavvio del servizio. Lo scorso 27 settembre l’Assessore alla sanità Raffaele Donini – rispondendo a una mia interrogazione in Aula – ha sottolineato gli incoraggianti risultati ottenuti e ha dichiarato che il progetto “necessita ora di una conferma delle attività in regime sanitario pubblico, tenuto conto che al momento tali prestazioni non rientrano nei livelli essenziali di assistenza garantiti. In questo senso la Regione, ha specificato Donini, “sta dialogando con le aziende coinvolte per creare una modalità che consenta la ripresa e la prosecuzione delle prestazioni”.

Sarebbe davvero incomprensibile non dare seguito a una sperimentazione regionale di grande rilievo e che ha migliorato la vita delle pazienti che si sottopongono a terapie oncologiche. Per questa ragione oggi ho depositato una risoluzione per impegnare la Giunta non solo a riattivare in tempi brevi gli ambulatori dedicati ai trattamenti di agopuntura presso l’Ospedale Bellaria e nelle altre strutture della regione, prendendo in considerazione la proposta e la disponibilità della Dr.ssa Lesi, ma anche a valutare l’avvio di un percorso per l’inserimento dell’agopuntura nei livelli essenziali di assistenza garantiti dal Servizio sanitario regionale, seguendo l’esperienza della Regione Toscana che nel 2007 (legge regionale n. 9 del 19 febbraio 2007) ha riconosciuto omeopatia, agopuntura e fitoterapia come parte del Servizio sanitario regionale.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.