Al momento stai visualizzando STRAGE DI CICLISTI SULLE STRADE, MA IL GOVERNO TAGLIA I FONDI ALLE CICLABILI

I recenti tragici incidenti stradali in cui hanno perso la vita il campione di ciclismo Davide #Rebellin e il giovane calciatore Manuel Lorenzo #Ntube hanno riportato il dramma della #strage sulle nostre #strade di #ciclisti e #pedoni, i noti utenti deboli della strada. Nel 2021, nel nostro paese, è morto un ciclista ogni due giorni, un bilancio tragico che non necessita altri commenti.

 

Gli #incidenti stradali complessivi, non solo a carico di pedoni e ciclisti, stanno dilagando. I dati ASAPS (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale) di quest’anno, ancora non definitivi, sono incommentabili. Secondo le stime Aci-Istat relative ai primi sei mesi del 2022, le strade italiane hanno contato ben 81.437 incidenti, 1.450 morti e 108.996 feriti. Significa che dal primo gennaio al 30 giugno, ogni giorno ci sono stati in media 450 incidenti, otto morti e 602 feriti. L’aumento delle vittime di incidenti stradali generici nel 2022 si è registrato in particolare su strade extraurbane (+20%).

 

In Emilia-Romagna, i dati (provvisori) relativi agli incidenti #mortali delineano un aumento dell’8% rispetto all’anno scorso. Stando ai dati dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza stradale, i decessi fino a novembre sono stati 225, di cui 22 a danno di ciclisti e altri 22 di pedoni. A Bologna sono stati coinvolti in incidenti stradali 107 automobilisti, 66 motociclisti, 44 tra ciclisti e pedoni.

 

Il responsabile Uisp #Ciclismo della provincia di Bologna Franco Magli ci ha così descritto il suo punto di vista: “La situazione è insostenibile. Ormai la Fondovalle in direzione Pianoro, che percorro abitualmente, è costellata di croci che ricordano le vittime sulle due ruote, al punto che quando si esce in bicicletta non si ha la certezza di fare ritorno a casa sani e salvi. Le regole ci sarebbero, ma in pochi le rispettano e temo che quanto successo a Rebellin e Ntube si ripeterà molto presto”.

 

Tutto questo a fronte di una maggior propensione a spostarsi con la #bicicletta: a #Bologna sono cresciuti del 62% in 10 anni i flussi di biciclette rilevati su 10 postazioni, il 6% in più rispetto al 2021, con un vero e proprio boom per la Tangenziale delle Biciclette (+41% in Viale Pepoli, +27% in Filopanti e +25% in Silvani) e in altri punti della città: via San Donato +53%, Zanardi +30%, Casarini +26%. È quanto emerge dalla campagna di rilievi annuale effettuata nel settembre 2022 dalla società TPS – Transport Planning Service di Perugia per conto del Comune di Bologna.

 

Eppure, questo quadro sconcertante che vede i ciclisti lasciare la vita sulle strade mentre aumenta l’uso della bicicletta, pare non interessare per nulla al #governo Meloni, che ha #tagliato i #fondi: 94 milioni di euro in meno per lo sviluppo della rete di piste ciclabili urbane.

 

Non posso che condividere, quindi, le parole di Eleonora Evi, parlamentare di Europa Verde, che ha definito questo provvedimento “Una scelta gravissima, soprattutto considerando che, per incentivare le auto, anche inquinanti, sono previste risorse in proporzione di 100 (per le auto) contro 1 (per le bici). Con un alto numero di morti premature a causa dello smog e con diverse procedure in corso a carico del nostro Paese di infrazione europee, la scelta di Meloni è scandalosa”.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.