Al momento stai visualizzando DIRITTI UMANI E CIVILI: 2022 ANNUS HORRIBILIS SECONDO AMNESTYINTERNATIONAL

C’era davvero poco da festeggiare, sabato scorso 10 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani. Come ha spiegato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, la situazione è molto grave. In testa all’ingloriosa lista dei Paesi meno rispettosi dei diritti umani per Noury, non a caso, ci sono Russia e Iran.
È di oggi la notizia dell’esecuzione del secondo giovane iraniano condannato a #morte dal #regime degli Ayatollah dopo che aveva partecipato alle manifestazioni in corso da settimane in Iran. Ad oggi i manifestanti #arrestati sono oltre 400, tra cui 44 minorenni dai 2 ai 17 anni, mentre almeno 30 iraniani rischiano la pena di morte, tra cui anche alcuni minori.

Per Amnesty International – Italia particolarmente gravi sono poi le violenze commesse in #Ucraina contro i civili dalle forze armate russe, come pure il numero dei #palestinesi uccisi dalle forze israeliane, il più alto dal 2005.
👉🏽 Tra le maglie nere della violazione dei diritti umani e civili l’#Afghanistan, dove alle ragazze è proibito frequentare le scuole medie e i licei e alle donne lavorare fuori di casa, mentre sono riprese le esecuzioni secondo i dettami della #Sharia, un’interpretazione ultra-rigorosa dell’Islam che ha segnato fin da subito il ritorno al potere dei talebani.

👉🏽 Noury ci ricorda però anche la guerra in #Etiopia (fermata, con una tregua di un anno, a novembre) con il suo carico di #stupri etnici; né dimentica, in questa vetrina dell’orrore, gli oltre mille prigionieri di coscienza incarcerati in #Bielorussia durante i due anni e mezzo di proteste seguite alla rielezione, secondo molti viziata dai brogli, di #Lukashenko.
👉🏽 Molto male anche l’#Egitto, dove si contano circa 60mila prigionieri politici, molti dei quali condannati per reati non commessi o non-reati, come è il caso di Patrick George #Zaki, l’attivista e ricercatore egiziano, minacciato, picchiato e torturato con scariche elettriche per il suo impegno a favore la comunità #lgbtqia e in attesa di processo dopo mesi e mesi di detenzione preventiva in Egitto.

👉🏽 Non manca il #Qatar, segnato da 12 anni di morti sul lavoro durante la costruzione delle infrastrutture per ospitare i mondiali di calcio. Le famiglie di queste #vittime delle pessime condizioni di #lavoro non hanno ottenuto nessun risarcimento perché non riconosciute dalle autorità.
👉🏽 Noury non tralascia anche un paese che di sicuro sta meno sotto i riflettori dei media internazionali: niente meno che gli #StatiUniti, che dopo anni di diminuzione delle #esecuzioni capitali quest’anno hanno visto un’inversione di rotta che invalida la progressiva tendenza verso la riduzione del ricorso alla pena #capitale.
👉🏽 Lo sguardo d’orizzonte di Noury si chiude con le attiviste e gli attivisti #cinesi che, sfidando il divieto assoluto di manifestare, nei giorni scorsi hanno protestato nelle strade e piazze contro le rigide restrizioni #Covid-zero.

Faccio mie le parole del portavoce di Amnesty ribadendo la solidarietà a chi osa ribellarsi: ”Se la #repressione è massiccia, il coraggio delle #attiviste e degli #attivisti per i #dirittiumani è qualcosa da onorare ogni giorno”. E da sostenere con azioni di informazione e di supporto che vedano il nostro Paese schierato dalla parte di chi si batte per affermare i diritti umani e civili sfidando le brutali repressioni di Stato.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.