Al momento stai visualizzando CACCIA SELVAGGIA: IL GOVERNO LA PROMUOVE, L’EMILIA-ROMAGNA FRENA

Incredibile ma vero! Fratelli d’Italia, partito notoriamente della Premier Meloni, ha annunciato un provvedimento inaudito che ha indignato sia i Verdi sia il vasto mondo animalista e ambientalista, e chiunque abbia una sia pur minima traccia di materia grigia: si propone infatti di aprire la caccia anche nelle aree tutelate e nelle aree urbane. Questo emendamento alla Legge di Bilancio, rinominato ‘caccia selvaggia’, se approvato, smantellerebbe i fondamenti della legge 157 del 1992 (promossa, guarda caso, proprio dai Verdi) sulla protezione della fauna selvatica, autorizzando una ristretta categoria di persone a fare strage di animali selvatici con il pretesto del ‘controllo della fauna, e, non meno grave, mettendo anche a rischio l’incolumità pubblica. Un far-west folle!

Se il provvedimento venisse approvato, i piani di abbattimento non sarebbero più attuati dalle guardie venatorie ma direttamente dai cacciatori, e sarebbe consentito destinare gli animali uccisi al consumo alimentare.

Condivido quindi l’allarme lanciato dai co-portavoce di Europa Verde Eleonora Evi e Angelo Bonelli, “Governo e maggioranza vogliono distruggere la legislazione ambientale”.

Come capogruppo di Europa Verde in Assemblea legislativa, in questi primi tre anni di mandato ho sempre espresso voto contrario al calendario venatorio proposto dalla Giunta regionale, non solo perché i Verdi sono contrari alla caccia dalla loro fondazione, ma nello specifico perché i calendari non rispettavano le raccomandazioni di ISPRA.

Nonostante ciò, ritengo positiva la notizia resa nota poche ore fa: la Regione Emilia-Romagna ha deliberato la chiusura anticipata della caccia a numerose specie di uccelli, al fine di ottemperare all’ordinanza del Consiglio di Stato emanata dopo la vittoria giudiziaria in sede cautelare ottenuta dalle associazioni ambientaliste LAC, LAV, LIPU e WWF. Ancora prima, a fine ottobre, sempre per effetto dell’Ordinanza dei giudici amministrativi di appello, la Regione aveva dovuto ridurre, per i mesi di ottobre e novembre, da due a una soltanto le giornate aggiuntive di caccia settimanali da appostamento alla fauna migratoria.

Un altro segnale positivo è arrivato la settimana scorsa a seguito di una mia interrogazione che sollecitava la Regione a limitare la pressione venatoria sui nostri territori in merito allo svolgimento nelle aree protette regionali di attività cinotecniche (gare, addestramento, ecc…) che sono in contrasto con le finalità di tutela previste nelle cosiddette Zone di Ripopolamento e Cattura, come mi era stato segnalato dalla LAV. La risposta della Giunta ha riconosciuto la necessità di fornire criteri generali sulla materia e di uniformare su scala regionale l’approccio all’addestramento dei cani da caccia e delle prove cinofile. A tale scopo, emanerà una serie di direttive vincolanti sui criteri di attuazione della legge statale. A questo link è possibile approfondire il contenuto della mia interrogazione e la relativa risposta: https://www.silviazamboni.it/addestramento-cani-da-caccia-in-aree-protette-accolta-la-proposta-di-europa-verde/ 

Europa Verde continuerà a stare dalla parte di chi ha a cuore il benessere animale e a battersi per la tutela di specie animali sempre più minacciate da maldestri tentativi di compiacere la lobby venatoria.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.