E’ in discussione nel Comune di Medesano il progetto di un nuovo #polo_logistico che sta creando grande preoccupazione tra i cittadini, poiché prevede la #cementificazione di 320 mila metri quadri di aree agricole fertili in zona di pregio paesaggistico. Europa Verde chiede alla Regione se non ritenga necessario che i proponenti del progetto presentino uno Studio di impatto ambientale e che, nell’iter di valutazione del progetto, siano coinvolti la Provincia e i Comuni interessati.
Ho depositato oggi, in qualità di capogruppo di Gruppo Europa Verde all’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, un’interrogazione con cui chiedo alla Giunta regionale di valutare la congruità – in base alla legislazione regionale vigente – della procedura adottata per la realizzazione di un nuovo polo logistico a Medesano (Parma). Un intervento che prevede la cementificazione di 320 mila metri quadri di suolo agricolo, con la realizzazione di tre grandi magazzini per 150 mila metri quadri, oltre a strade di raccordo interne e parcheggi. Il progetto non prevede la realizzazione di opere di compensazione, né l’adeguamento delle strade attorno all’area, né in direzione dei principali assi viari, e non prevede un collegamento alla rete ferroviaria.
Per la realizzazione di questo progetto, che ha sollevato allarme nella comunità locale, è stata chiesta una variante al Piano Urbanistico Attuativo (PUA), una procedura che secondo i proponenti non richiederebbe una valutazione d’impatto ambientale. Nell’interrogazione chiedo alla Giunta regionale se, al contrario, non ritenga che questo progetto richieda la presentazione contestuale dello Studio di impatto ambientale, il coinvolgimento dei comuni coinvolti nell’ambito produttivo sovracomunale, la modifica del PUG e degli strumenti urbanistici di livello provinciale o di Area vasta, con predisposizione del normale percorso di Valutazione di impatto ambientale da parte dalle Regione.
Con questa interrogazione Europa Verde raccoglie le preoccupazioni dei cittadini di Medesano, che si sono riuniti nel “Comitato Ghiaie – No Logistica”, e di Legambiente. Preoccupazioni simili a quelle di altri territori alle prese con l’impetuoso sviluppo della logistica e con procedure che non tutelano l’ambiente né limitano il #consumo_di_suolo – commenta Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Non c’è stata nessuna valutazione sull’impatto del traffico che il polo logistico avrebbe sull’area comunale, né sono state prese in alcuna considerazione ipotesi alternative di recupero e utilizzo di aree già urbanizzate adatte ad ospitare attività di #logistica. Un copione già visto. Come più volte richiesto da Europa Verde rispetto a progetti analoghi, lo sviluppo del comparto della logistica deve sottostare a una regia regionale: non può essere lasciato al singolo comune. Inoltre, non dimentichiamolo, non di rado si tratta di investimenti di natura speculativa, che restituiscono al territorio un numero contenuto di posti di lavoro a fronte di un consistente impatto ambientale e consumo di suolo agricolo. Un trade-off tutto negativo tra #manodopera_a_basso_costo e forte pressione sui territori.
Qui il testo della mia interrogazione