Dopo oltre 4 mesi di #caccia e milioni di #animali uccisi, il 31 gennaio nel nostro paese si è conclusa finalmente la #stagionevenatoria 2022/23.
È noto che noi #Verdi fin dalla nostra fondazione siamo contrari alla caccia. Questo rifiuto di fondo per un’attività ricreativa che si svolge a spese di altri esseri viventi non ci impedisce, però, di intervenire a favore almeno della riduzione del danno. Come ho fatto puntualmente ad ogni presentazione in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna del #calendariovenatorio regionale: il mio voto contrario l’ho sempre accompagnato con la richiesta di rispettare le disattese indicazioni di #Ispra a tutela di alcune specie faunistiche, anche attraverso la riduzione dei periodi di caccia.
Per questo ho seguito con allarmato disappunto la proposta avanzata nei giorni scorsi, da parte sia della maggioranza che dell’opposizione in Regione, che per la prossima #stagionevenatoria si torni alla durata del calendario 2021/2022, in barba quindi alla recente sentenza contraria del Consiglio di Stato che ha costretto la Giunta regionale ad anticipare di un mese la chiusura del #calendariovenatorio, come da indicazioni di Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Il provvedimento è stato disposto su ordine dal Tribunale in via cautelativa, in attesa del pronunciamento di merito del TAR sul ricorso presentato da #WWF, #LIPU, #LAC e #LAV. Queste associazioni contestano alla Giunta regionale la redazione di un calendario venatorio, palesemente in contrasto con le norme di tutela della #faunaselvatica, che ignora o raggira i pareri di Ispra, l’autorità scientifica di riferimento per la caccia.
Il calendario di quest’anno presentava già alcune novità positive: la Giunta aveva infatti finalmente recepito le ripetute indicazioni provenienti dal Ministeri della Transizione ecologica e dell’Ambiente, escludendo Moriglione e Pavoncella delle specie cacciabili. Una novità importante alla quale si è giunti, però, solo a fronte della minaccia di apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea nel caso non fosse stata sospesa la caccia di queste due specie.
È dal 2020, da quando #EuropaVerde è tornata nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, che in occasione della discussione sul Calendario venatorio evidenzio il non recepimento delle indicazioni di ISPRA riguardanti in particolare le date di apertura della caccia e le specie cacciabili, oltre a una serie di disposizioni che favoriscono una maggiore pressione venatoria e una maggiore libertà per i cacciatori di non rispettare o aggirare i vincoli ambientali.
In attesa del pronunciamento di merito del TAR sulle date di apertura e chiusura del calendario venatorio, la cui udienza è convocata per il prossimo 16 marzo, Europa Verde continuerà a sollecitare la Regione a cambiare l’approccio tenuto sino ad oggi nella compilazione del calendario venatorio: bisogna attenersi alle indicazioni di ISPRA a tutela dei periodi di migrazione e di nidificazione e delle fasi di riproduzione dell’avifauna, almeno fino al raggiungimento, da parte dei piccoli nati, dell’autonomia alimentare dai genitori.