Al momento stai visualizzando NESSUNA SVOLTA SULLA MAL’ARIA: ITALIA E EMILIA-ROMAGNA SOFFOCANO NELLO SMOG

Purtroppo niente di nuovo, né tanto meno di buono: l’Italia continua soffocare sotto la cappa di smog, e le città dell’Emilia-Romagna non fanno eccezione. Ce lo dicono i dati contenuti nel rapporto di Legambiente Mal’aria appena diffuso. Questo l’allarmante focus sull’Emilia-Romagna: Modena è la quarta città in Italia nella classifica delle più alte concentrazioni di polveri sottili, mentre in Emilia-Romagna sono sette i capoluoghi di provincia (su nove) che nel 2022 hanno sforato il limite di 35 giornate con livelli di Pm10 oltre i limiti. Tra queste spiccano Modena con 75 giornate di sforamento, Reggio Emilia con 65 e Ferrara con 62. Si salvano solo Bologna e Forlì-Cesena. Ma con le soglie-limite previste dalla nuova normativa europea, tutte le grandi città dell’Emilia-Romagna sarebbero fuorilegge.

Se questa è la fotografia del 2022, a preoccupare è anche la prospettiva futura. Il rapporto Mal’aria evidenzia che l’inquinamento atmosferico diminuisce in percentuali troppo basse rispetto alle necessità: il tasso medio annuale di riduzione delle concentrazioni a livello nazionale è del solo 2% per le polveri sottili e del 3% per il biossido di azoto. Considerando questo tasso di decrescita, Città come Modena potrebbero impiegare oltre 30 anni ad adeguarsi alle nuove normative. Un problemone in rapporto alla tutela della salute. In Europa e in Italia, ricorda Legambiente, lo smog è tuttora la prima causa di morte prematura dovuta a fattori ambientali: per il nostro paese si stimano da 60mila a 90mila persone che ogni anno perdono la vita per cause collegate all’inquinamento. E com’è noto, il bacino Padano è il nostro buco nero in questo contesto.

I fondi del Pnrr avrebbero dovuto essere una grande opportunità di risanamento del bacino Padano. Purtroppo, l’idea di farne una questione sanitaria e ambientale nazionale non è passata.

E mentre l’inquinamento diminuisce in percentuali risibili, in Emilia-Romagna aspettiamo l’apertura dei cantieri del Passante e della Cispadana, con lo spettro incombente delle quarte corsie autostradali, per non farci mancare niente. Mentre in tutto il paese ci sarebbe bisogno di investire massicciamente e prioritariamente sul trasporto pubblico elettrico di massa, riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare, trasporto merci su ferro, contenimento dell’inquinamento da ammoniaca in agricoltura.

Per chi fosse interessato ad approfondire, il prossimo 18 febbraio 2023 la campagna itinerante ‘CleanCities’ di Legambiente farà tappa a Bologna, con un’iniziativa alle Scuderie di Piazza Verdi.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.