Al momento stai visualizzando ENI SPONSOR DI SANREMO: BASTA GREENWASHING DI AZIENDE CHE ALIMENTANO LA CRISI CLIMATICA

Anche quest’anno il festival di Sanremo si tinge di green…washing. Main sponsor della kermesse musicale sarà infatti ancora una volta Plenitude, società controllata al 100% da ENI con la quale il colosso energetico italiano è entrato nel business del fotovoltaico e della mobilità elettrica. Anche nel 2023 il tradizionale red carpet tenta di trasformarsi in “green carpet” in senso non solo figurato: durante la trasmissione compariranno infatti spot pubblicitari del cane a sei zampe tinto di verde. Un ambientalismo di pura facciata visto che le vendite di Plenitude del 2021 (sono gli ultimi dati disponibili forniti dalla società) sono state garantite per il 65% da forniture di gas e per il 35% da energia elettrica prodotta in gran parte da fonti fossili. 

 

A quanto ammonta la sponsorizzazione del Festival da parte di ENI/Plenitude non è dato sapere: l’azienda ha infatti preferito non diffondere le cifre a base della partnership né di quest’anno né dello scorso anno. Una mancanza di trasparenza che aggiunge ombre a una situazione già di per sé controversa.

Tra una canzone e l’altra, ipocrisia e finzione ecologica trionferanno sotto gli occhi di un’audience che nel 2022 ha fatto in media 11 milioni di contatti al giorno, per un totale di oltre 367 milioni di contatti lordi a cui si aggiungono 7 milioni di contatti su RaiPlay e 33 milioni di interazioni sui social. Tutte persone che, prevedibilmente, da mesi pagano bollette altissime per garantire ricchi dividendi all’industria fossile.

 

Grazie agli extra profitti da record, nel 2022 ENI ha realizzato utili al lordo delle imposte pari a 21,6 miliardi di euro, il doppio di tutto il 2021. E manca ancora il quarto trimestre che ha di norma volumi di consumo più alti perché coincide con i mesi di riscaldamento (i dati completi verranno diffusi il prossimo 22 febbraio).  Sulla mancata tassazione adeguata del 100% degli utili dei colossi energetici, ENI in testa, con il co-portavoce nazionale e neodeputato Angelo Bonelli, Europa Verde ha ingaggiato da un anno una serrata battaglia, anche per vie legali.

 

Come consigliera regionale di Europa Verde mi unisco quindi alla denuncia degli attivisti di Greenpeace e Fridays For Future che con campagne social e azioni di protesta contestano il reiterarsi dell’operazione di greenwashing sanremese che, lo ricordo riprendendo la definizione che ne dà il vocabolario Treccani, è una “strategia di comunicazione e marketing che presenta come ecosostenibili le proprie attività, cercando di occultarne l’impatto ambientale negativo”. Un fenomeno talmente dilagante che Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha ritenuto necessario creare una task force di indagine apposita, mentre la Commissione Europea sta preparando un provvedimento ad hoc contro questa forma di propaganda tossica.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.