La crisi climatica fa sentire i suoi effetti ogni giorno di più anche in Emilia-Romagna. A cominciare dall’emergenza idrica. È il Po il grande malato: in questi primi mesi del 2023 ha visto diminuire notevolmente la sua portata, col risultato che oggi versa in condizioni idrologiche definite di “siccità severa”. Un altro territorio in crisi è l’area del torrente Enza, nelle province di Reggio Emilia e Parma. Per contrastare la scarsità d’acqua in questa valle, uno studio dell’Autorità di bacino del Po aveva previsto la realizzazione di misure di piccola taglia diffuse a scala locale, da realizzare sul breve e medio periodo. Solo a seguire, e solo se ancora necessario, la costruzione di un mega invaso, a Vetto, del costo di circa 300 milioni di euro.
Di questa diga si è parlato molto in questi mesi e da più parti politiche – Europa Verde esclusa – è arrivata la sollecitazione a fare presto. Da qui la mia preoccupazione che il dibattito su questa infrastruttura, che richiederebbe non meno di dieci anni di cantieri per essere ultimata, vada a discapito dell’obiettivo di ridurre nel breve e medio periodo il deficit idrico nella Val d’Enza. Per questo con l’interrogazione che ho presentato questa mattina in commissione Ambiente dell’Assemblea legislativa, ho chiesto aggiornamenti alla Giunta sullo stato di avanzamento delle misure a breve e medio termine previste dagli scenari pre diga dello studio di AiPo che sono finalizzate ad eliminare gli sprechi, razionalizzare l’uso dell’acqua, riequilibrare la disponibilità idrica attraverso la creazione di piccoli invasi nelle ex cave dismesse, ripristinare l’utilizzo a fini irrigui di infrastrutture esistenti.
Ho accolto con soddisfazione la dettagliata risposta dell’assessora Irene Priolo sugli interventi già avviati che potrebbero rendere superflua la realizzazione del mega invaso. Ritengo anche positivo l’annuncio che verrà messo in campo un percorso partecipativo, nell’ambito del “Contratto di Fiume Enza”, che vedrà il contributo dei centri di studio e delle associazioni imprenditoriali e ambientaliste. Positiva anche la notizia che l’iniziativa “Campi smart” ha permesso la riduzione dei consumi idrici del 31% sui prati stabili, molto idroesigenti, collegati alla produzione di parmigiano-reggiano.
Concludendo il mio intervento ho voluto richiamare l’attenzione della Giunta su un tema di cui mi sono occupata più volte: il deficit di partecipazione democratica degli elettori-contribuenti al rinnovo degli organi dirigenti dei Consorzi di Bonifica, che in forza dei contributi versati dai cittadini gestiscono notevoli risorse. Dalla risposta della Vice Presidente Priolo è infatti emerso il ruolo strategico dei Consorzi di Bonifica nella gestione della risorsa idrica. Ho quindi sollecitato la Giunta a intervenire affinché i CdA vengano eletti da una platea più vasta di elettori-contribuenti rispetto alle risicatissime percentuali odierne a causa dell’insufficiente informazione sulle elezioni e della mancata introduzione del voto elettronico che faciliterebbe la partecipazione al voto.
A questi link è possibile leggere i documenti:
7/12/22 Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla realizzazione degli interventi previsti per ridurre il deficit idrico del bacino del torrente Enza, per risparmiare, razionalizzare e riequilibrare la disponibilità d’acqua nel breve e medio periodo.
Giunta: risposta oggetto 6147, 22/2/23
Giunta: risposta oggetto 6147, 22/2/23