Al momento stai visualizzando CENTRO DI ACCOGLIENZA STRAORDINARIA (CAS) DI VIA MATTEI A BOLOGNA: LA GIUNTA RISPONDE A EUROPA VERDE

 INTERROGAZIONE DI EUROPA VERDE IN REGIONE PER DENUNCIARNE LE PESSIME CONDIZIONI IGIENICO-SANITARIE E PER SOLLECITARE INTERVENTI URGENTI A TUTELA DELLA SALUTE DEI MIGRANTI.

Le condizioni igienico-sanitarie del Centro di Accoglienza Straordinaria di Via Mattei a Bologna, nel quale sono accolti migranti che richiedono la protezione internazionale ma anche persone con permesso di soggiorno e un’occupazione, sono pessime. Le immagini andate in onda in un recente servizio trasmesso dal TGR Emilia-Romagna mostrano camerate sovraffollate e spesso prive di finestre, letti ammassati l’uno all’altro, pavimenti sporchi, presenza di scarafaggi e bagni pieni di muffa, incrostazioni e immondizia. Tra gli ospiti del CAS ci sono diversi giovani lavoratori, impiegati principalmente nella logistica con contratti precari o a chiamata. Una condizione economica che impedisce l’accesso al mercato dell’affitto e l’uscita dai percorsi di accoglienza straordinaria.

A pochi giorni dalla tragedia di Cutro e di un secondo naufragio davanti alle coste libiche, l’indegna situazione del Cas di via Mattei a Bologna è stata oggetto di un’interrogazione del gruppo Europa Verde presentata oggi nell’Aula dell’Assemblea legislativa Emilia-Romagna dalla capogruppo Silvia Zamboni. Oltre alle condizioni di vita all’interno della struttura di Via Mattei, l’interrogazione evidenzia la condizione di circa venti ospiti del Centro che hanno ricevuto una lettera dalla Prefettura di Bologna che impone loro di lasciare la struttura perché hanno superato la soglia di reddito di 5900 euro annui, che è l’ammontare dell’Assegno sociale. Una situazione che può compromettere l’ottenimento del permesso di soggiorno a causa della mancanza di un domicilio.

Parliamo di persone che, secondo il Coordinamento Migranti di Bologna, rischiano di finire in strada e di vedere compromessa la richiesta di permesso di soggiorno. Europa Verde condivide la richiesta del Coordinamento di concedere più tempo ai migranti che devono lasciare il CAS, per consentirgli di trovare una soluzione abitativa dignitosa. Rimanere in un centro che dovrebbe essere di permanenza temporanea non è una scelta, piuttosto una necessità dovuta alla mancanza di posti nei centri di primo e secondo livello e di affitti di mercato accessibili. È inaccettabile che un’accoglienza straordinaria diventi ordinaria e per di più in condizioni oltre i limiti della vivibilità e delle dignità delle persone ospitate, come documentato dal servizio del Tg3 regionale. Nell’interrogazione ho chiesto alla Giunta se non ritenga opportuno sollecitare le autorità competenti a intervenire con urgenza per assicurare condizioni di vita e igienico-sanitarie dignitose all’interno del CAS di via Mattei. Il tema del superamento dei CAS e delle condizioni di vita dei migranti deve essere centrale nelle politiche di accoglienza e integrazione di persone che, con il loro lavoro, garantiscono il funzionamento di filiere essenziali per la nostra economia.

Per questo, raccogliendo la protesta del Coordinamento migranti, ho chiesto alla Regione Emilia-Romagna se abbia in corso qualche forma di dialogo o collaborazione con la Prefettura di Bologna sul tema dell’accoglienza dei migranti e, in particolare, sul Centro di Accoglienza Straordinaria di Via Mattei. Nella replica alla risposta che ho ricevuto dall’Assessore Igor Taruffi ho espresso soddisfazione per l’impegno annunciato in Aula in merito alla sollecitazione rivolta alla Prefettura di Bologna, competente in materia, di fare chiarezza sulle condizioni di vita dei migranti nel Centro di Via Mattei per superare una situazione indegna di Bologna e della nostra regione.

L’Assessore ha annunciato inoltre che la Regione Emilia-Romagna chiederà che in una prossima riunione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome venga affrontato il tema dell’accoglienza dei flussi migratori non programmati. Condividendo le preoccupazioni sull’inadeguatezza della normativa italiana attualmente in vigore di fronte alle drammatiche situazioni a cui stiamo assistendo in queste settimane, noi Verdi auspichiamo che le politiche di accoglienza e di integrazione vengano potenziate e che si rafforzi la collaborazione tra i diversi livelli istituzionali, l’associazionismo e gli enti del Terzo Settore.

 

 

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.