Al momento stai visualizzando SERVONO ANNI PER AVERE UN CANE GUIDA. LA REGIONE INTERVENGA PER RIDURRE LE ATTESE
Il cane guida è fondamentale per l’autonomia e la socialità delle persone cieche e ipovedenti, ma c’è un problema: i cani addestrati sono pochi. Il tempo d’attesa per avere un cane guida varia da 18 mesi a tre anni, un periodo eccessivamente lungo, che può portare persone prive di vista e ipovedenti a isolarsi tra le quattro pareti di casa.
Ho affrontato questo problema in un’interrogazione alla giunta regionale, in cui sollecito il suo impegno per aumentare l’offerta di cani guida e anche di incrementare le risorse, ad esempio per l’uso di taxi e del trasporto pubblico, per l’acquisto di strumenti specifici, ad esempio i bastoni elettronici, che hanno un costo di circa 1.500 euro più il costo per imparare ad usarli.
In Emilia-Romagna non esistono scuole per l’addestramento dei cani guida, per cui i cittadini emiliano-romagnoli ciechi o ipovedenti devono rivolgersi a scuole fuori regione, come quella gestita dai Lions di Milano (che, negli anni, ha assegnato 55 cani-guidaa persone residenti in Emilia- Romagna), che opera in collaborazione con Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Bologna. A livello nazionale, a eccezione della Scuola Nazionale Cani Guida per Ciechi di Firenze, che è finanziata dalla Regione Toscana, e del Centro Regionale Helen Keller di Messina, le altre scuole si autofinanziano principalmente attraverso contributi di privati. I cani guida sono per le persone non vedenti e ipovedenti una risorsa preziosa e insostituibile: non solo si occupano della loro incolumità fisica aiutandoli ad evitare ostacoli in strada, ma proprio per questo svolgono anche un prezioso ruolo di tipo psicologico perché li aiutano anche a non rinchiudersi in casa grazie alla sicurezza e alla fiducia che infondono.
Oggi ci sono 130 cittadini (di cui 10 emiliano-romagnoli) in lista d’attesa per avere un cane guida dalla Scuola Cani Guida dei Lions ODV di Milano (che fornisce gratuitamente anche i bastoncini elettronici e i corsi). Occorre quindi operare per ridurre i tempi di attesa.
Per questo ho ho chiesto alla Regione Emilia-Romagna regionale se non ritenga opportuno stipulare una convenzione con la Scuola Nazionale Cani Guida per Ciechi di Firenze o con la scuola di Milano gestita dai Lions, o aprire una propria scuola regionale per aumentare l’offerta e ridurre i tempi di attesa.
Ma ci sono altri elementi da affrontare, considerato che chi perde la vista perde anche il lavoro e vede quindi peggiorare la propria condizione economica. Nell’interrogazione ho chiesto alla giunta regionale di intervenire – anche in Conferenza Stato-Regioni – su altri aspetti che possono contribuire a migliorare la qualità della vita e il livello di autonomia delle persone cieche e ipovedenti: detraibilità delle spese per l’acquisto di strumenti digitali specifici come ad esempio pc; incrementare la detraibilità delle spese veterinarie di cura dei cani guida; riduzione dell’Iva su alimenti per cani; stipulazione di accordi con l’ordine dei veterinari per definire un tariffario agevolato.
Il testo dell’interrogazione: https://bit.ly/452dTDt

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.