Nelle ultime 48 ore una quantità impressionante di fenomeni meteorologici estremi ha colpito il nostro Paese: l’Emilia-Romagna e le regioni del Nord sono state flagellate da violente trombe d’aria e grandinate, mentre il Sud brucia e in diverse località si sono superati i 45 gradi di temperatura.
🌡️ Le ondate di calore rappresentano una delle maggiori minacce per la salute derivanti dal cambiamento climatico: nel 2022 si sono registrati 61mila decessi complessivi in 35 paesi europei, di cui quasi un terzo in Italia (fonte: Nature Medicine).
🏴 Anche il mondo del lavoro paga le conseguenze del grande caldo: da inizio luglio in Italia sono morti già tre lavoratori a causa delle alte temperature. Recentemente i fenomeni climatici estremi sono stati posti in relazione anche con un aumento del rischio di infortunio sul lavoro: temperature che superano i 38 gradi portano ad un aumento del 10-15% di probabilità di incidenti.
🆘 L’impatto delle temperature estreme è particolarmente rischioso sia per chi svolge la propria attività lavorativa in ambienti dove non è possibile conseguire le condizioni di comfort a causa di particolari esigenze produttive, sia per chi lavora all’aperto, come nel settore agricolo, delle costruzioni e delle manutenzioni stradali.
🛠️ L’incontro che si è svolto ieri al Ministero del Lavoro per affrontare questo problema ha lasciato insoddisfatti i sindacati per la mancanza di risposte in merito alla richiesta di un decreto urgente per bloccare le attività lavorative svolte con esposizione ad alte temperature. Stasera il governo dovrebbe deliberare: vedremo se il decreto sarà all’altezza del problema.
👉🏼 Come capogruppo di Europa Verde in Regione, mi occupo da anni di questo tema. E oggi, in attesa della pronuncia del governo, ho presentato un’interrogazione nell’Aula dell’Assemblea legislativa per chiedere alla Giunta regionale di sollecitare governo, sindacati e associazioni imprenditoriali a definire un accordo urgente a livello nazionale e a sostenere a livello regionale intese tra le parti finalizzate a individuare le necessarie modifiche temporanee all’organizzazione del lavoro in presenza di temperature superiori a 35 gradi, fino ad arrivare alla sospensione delle attività e all’utilizzo della cassa integrazione ordinaria, come previsto da INPS dal 2017.
👉🏼 Nella risposta alla mia interrogazione il sottosegretario alla Presidenza Davide Baruffi ha dichiarato che la Giunta condivide le preoccupazioni di Europa Verde e che, in attesa del decreto annunciato dal governo, sta monitorando i vari accordi che si stanno siglando in Emilia-Romagna a livello aziendale ed è disponibile ad accompagnare le parti ad individuare soluzioni appropriate a livello locale. Inoltre, ha reso noto che i Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dei Dipartimenti di Sanità Pubblica promuovono azioni di controllo e vigilanza affinché le aziende ed i lavoratori adottino le dovute misure di valutazione e gestione del rischio.
📌 Considerato che le alte temperature sono un fenomeno ormai stabile delle nostre estati, nel mio intervento di replica ho sottolineato la necessità di non farsi trovare impreparati l’anno prossimo, promuovendo già a partire da maggio 2024 un confronto tra le parti per definire con congruo anticipo misure di prevenzione e contrasto delle ondate di calore sui luoghi di lavoro, per assicurare la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori.