Al momento stai visualizzando CAMBIAMENTO CLIMATICO. L’APPELLO DEGLI SCENZIATI AI MEDIA: “NON CHIAMATELO MALTEMPO”

Appello ai media perché assicurino una corretta informazione sull’emergenza climatica. Lo hanno sottoscritto cento scienziati e studiosi italiani. Fra loro il Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, Nicola Armaroli, Stefano Caserini, Luca Mercalli, Vincenzo Balzani, Carlo Cacciamani, Leonardo Becchetti, Cristina Facchini, Vittorio Marletto, Domenico Gaudioso. “Giornalisti, parlate delle cause del cambiamento climatico e delle sue soluzioni”, esortano. “I media italiani parlano ancora troppo spesso di ‘maltempo’ invece che di cambiamento climatico. Quando ne parlano, spesso omettono le cause e le relative soluzioni. È come se nella primavera del 2020 i telegiornali avessero parlato solo di ricoverati o morti per problemi respiratori senza parlare della loro causa, cioè del virus SARS-CoV-2, o della soluzione, i vaccini”.

🆘   L’urgenza dell’appello è motivata, secondo gli autori, dal fatto che “Omettere queste informazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore”. Secondo gli scienziati “Non parlare delle cause dei sempre più frequenti e intensi eventi estremi che interessano il nostro pianeta e non spiegare le soluzioni per una risposta efficace rischia di alimentare l’inazione, la rassegnazione o la negazione della realtà, traducendosi in un aumento dei rischi per le nostre famiglie e le nostre comunità, specialmente quelle più svantaggiate”.

🟢   Come consigliera regionale di Europa Verde e giornalista ambientale non posso che condividere questo appello che evidenzia anche il legame inscindibile tra giustizia climatica e giustizia sociale. Difendere l’ambiente significa allearsi con la natura per tutelare l’economia e il benessere delle persone. 

🔴   Nel governo prevale invece lo scetticismo sulla necessità di una svolta verde. La stessa presidente Meloni si è scagliata contro la transizione ecologica perché porterebbe, secondo lei, allo smantellamento delle nostre imprese.

🏴   Il negazionismo del cambiamento climatico va trattato per ciò che è: una pericolosa ideologia antistorica e antiscientifica. Come ogni forma di negazionismo, anche questa si nutre di disinformazione ed è per questo che la responsabilità dei media per contrastarla è enorme. 

👉🏼   La comunità scientifica mondiale a stragrande maggioranza ha documentato cause ed effetti del riscaldamento globale. Così come gli scienziati e studiosi italiani firmatari del succitato appello portano valide argomentazioni a sostegno della loro richiesta, evidenziando come “Nel suo ultimo rapporto, il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (Ipcc) è chiarissimo su quali siano le cause principali del cambiamento climatico: le emissioni di gas serra prodotte dall’utilizzo di combustibili fossili. Ed è altrettanto chiaro su quali siano le soluzioni prioritarie: la rapida eliminazione dell’uso di carbone, petrolio e gas, e la decarbonizzazione attraverso le energie rinnovabili”. 

👉🏼   PIù che mai in questo momento storico è richiesto ai giornalisti di attenersi alla deontologia della nostra professione, garantendo informazioni documentate, imparziali e complete. Ne va della serietà del dibattito pubblico e politico, ma soprattutto della sopravvivenza della specie umana sulla Terra. 

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.