Al momento stai visualizzando FONDI PER LA RICOSTRUZIONE POST ALLUVIONE  CHI LI HA VISTI? – LE BUGIE DI MELONI

Ad oltre tre mesi dall’alluvione di metà maggio che ha colpito la Romagna, non si dirada la nebbia che avvolge i ristori promessi a famiglie e a imprese agricole e non agricole.  Con i Comuni che hanno dovuto fare investimenti a debito per fronteggiare le prime emergenze.

👉🏼  Oggi è un articolo pubblicato da Il Fatto Quotidiano con il titolo “Un’alluvione di balle. 60 milioni su 4,5 miliardi” a snocciolare dati e approfondimenti che spiegano le bugie del governo Meloni rispetto ai fondi stanziati per la ricostruzione.

A fronte degli 8,8 miliardi di danni stimati dagli enti locali – di cui quasi la metà per interventi su alvei fluviali, strade e infrastrutture pubbliche, più 2 miliardi di danni ai privati e 2,3 alle imprese – i fondi reali stanziati dal governo Meloni nell’arco di tre anni ammontano ad appena 2,7 miliardi in tutto. Una cifra lontana anni luce dai 4,5 miliardi sbandierati dal governo. 

🏴  Beffa finale, di questa somma, già di per sé insufficiente, fino ad oggi sono stati spesi solo 60 milioni, ovvero il 5% del totale. Il resto è spalmato su tre anni: 800 milioni quest’anno, 750 l’anno prossimo e 850 nel 2025. 

Ma non è finita: per spenderli, mancano procedure e decreti. Ad oggi il numero dei decreti attuativi è infatti pari a zero. Nessuna procedura è stata definita, né è stato pubblicato il Dpcm del 3 agosto con le modalità per risarcire i Comuni delle spese già effettuate a debito in somma urgenza. 

👉🏼  In sostanza, non solo le risorse stanziate sono inadeguate alle necessità, ma non si conoscono nemmeno le procedure e i requisiti con cui cittadini e imprese saranno ammessi all’erogazione dei ristori, mentre i sindaci non sono stati informati sulle procedure da seguire per farsi rimborsare le spese effettuate. 

🆘  Oggi i sindaci dei nove Comuni dell’Unione della Bassa Romagna hanno scritto, per la seconda volta in poche settimane, al commissario straordinario per la ricostruzione Francesco Paolo Figliuolo e al sub-commissario e presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini in vista del tavolo tecnico di domani e dei successivi incontri in programma. Un dossier che si concentra in particolare sui risarcimenti a famiglie e imprese, con richieste puntuali e segnalazioni delle  mancate risposte. Nella lettera un passaggio importante si concentra sulle condizioni psicologiche in cui versa la popolazione della Romagna: “Il clima di incertezza – si legge – che accompagna la fase post emergenziale acuisce l’esasperazione di famiglie e aziende che non hanno prospettive certe sulla ripartenza. Il danno economico si somma al danno morale e trasforma la resilienza e lo spirito di comunità che ha caratterizzato le prime settimane dopo l’alluvione, in rabbia e pressione sociale”. 

☝🏼  In questo  drammatico  scenario di totale incertezza, almeno una buona notizia c’è: il generale Figliuolo, dato per disperso da settimane vista l’annunciata sua assenza persino alla riunione con i sindaci da lui stesso convocata per domani 24 agosto, sarà presente  – finalmente –  all’incontro del 31 agosto con Regione, enti locali,  Autorità di bacino e agenzie pubbliche varie.

Per fare un confronto col governo Monti: a una settimana dal terremoto del maggio 2012 aveva già nominato il commissario straordinario (l’allora Presidente della Regione Vasco Errani), aveva stanziato i fondi e definito le procedure.

Fatti, non meloniane balle spaziali!

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.