Al momento stai visualizzando “IL GRADO DI CIVILTÀ DI UN PAESE SI MISURA OSSERVANDO LE CONDIZIONI DELLE SUE CARCERI”
🔴  La situazione delle carceri in Italia è sempre più difficile. Oltre al problema del sovraffollamento (l’#AssociazioneAntigone rileva una percentuale di persone presenti negli istituti penitenziari del 121% rispetto alla capienza di legge), si registra un drammatico aumento dei suicidi (85 nel 2022 e 43 nel periodo gennaio-agosto 2023) e la carenza di personale carcerario.
Sempre problematico anche il reinserimento sociale e lavorativo a fine pena, per cui il periodo detentivo perde l’aspetto rieducativo e socialmente riparatore che dovrebbe invece esserne l’obiettivo, al di là dell’aspetto punitivo.
👉  Purtroppo non fanno eccezione gli istituti penitenziari dell’Emilia-Romagna. Nelle scorse settimane il #GaranteRegionale #detenuti Roberto Cavalieri si è recato in visita in cinque istituti (Reggio Emilia, Modena, Castelfranco Emilia, Bologna e Forlì) e, dal colloquio avuto con una cinquantina di detenuti, è emerso un quadro sconfortante.
📌  “Disoccupazione, bassa scolarizzazione, poche esperienze professionali, rete famigliare inesistente o comunque gravata dalla povertà segnano la vita dei detenuti comuni, ai quali non resta altro futuro che quello di scontare per intero le loro condanne, congelate in contesti che offrono poche occasioni di vero riscatto” – ha affermato oggi Cavalieri in una nota diffusa dalla Regione Emilia-Romagna.
Queste visite, “sempre molto utili per avere un quadro veritiero della situazione – sottolinea Cavalieri – rafforzano la mia convinzione che il problema principale sia quello della mancanza di misure di contrasto alla povertà. La maggior parte dei detenuti ha lamentato difficoltà nell’ottenere risposte dai competenti uffici di sorveglianza sia riguardo alla concessione della liberazione anticipata sia in merito alla concessione di misure alternative alla detenzione e di benefici”. A questi problemi, poi, “si aggiungono quelli relativi a risposte a bisogni sanitari, in particolare modo per le persone ristrette che già prima della detenzione erano portatrici di patologie complesse”.
📌  Nel corso delle visite, il Garante ha prestato particolare attenzione alle minoranze penitenziarie: donne, giovani, persone lgbtq+, anziani. “Le figure direttive degli istituti penitenziari presenti in servizio nel periodo delle visite si prodigano, assieme ai funzionari giuridico-pedagogici e al personale di #Poliziapenitenziaria per cercare di sostenere i detenuti nella soluzione dei loro problemi – spiega Cavalieri – ma purtroppo il sovraffollamento, le ristrette disponibilità di finanziamenti e il contesto di territori non sempre ricettivi rendono il loro lavoro una vera e propria impresa”. Cavalieri, infine, fa sapere di aver avviato un monitoraggio sulla capienza delle sezioni per detenuti che accedono al lavoro all’esterno o in semilibertà e sulla presenza di detenuti che godono di questi benefici. “Si distinguono gli istituti penitenziari di Ravenna, Castelfranco Emilia e Bologna, con presenze numerose di detenuti in queste condizioni: a Ravenna oltre il 20% dei detenuti definitivi accedono a benefici, mentre a Bologna sono 35 i detenuti e le detenute che tutti i giorni escono dal carcere per lavorare”, riferisce Cavlieri. Per quanto riguarda invece le strutture detentive di Reggio Emilia e Modena, a parere del Garante “è necessario un maggiore impegno da parte dell’amministrazione penitenziaria e della Magistratura di sorveglianza per ampliare il numero di reclusi che possono accedere al lavoro esterno”.
🔴  Sempre di oggi è la denuncia da parte della #UIL della difficile situazione anche all’interno dell’#Istitutopenaleminorile di Bologna: l’organico della polizia penitenziaria è “ridotto ai minimi termini, tanto da non permettere la copertura regolare di tutti i posti di servizio”. A segnalarlo è Domenico Maldarizzi di #UilPa: “Basta, infatti, un piccolo imprevisto come un’assenza per malattia, per far crollare tutto il programmato ed il conseguente sistema lavorativo. Se a tale carenza si aggiunge “l’aumento esponenziale dei detenuti presenti”, 47, con alcune camere detentive chiuse perché danneggiate, “si comprende bene quali e quanti sacrifici sono in carico al personale”.
 Di recente il #ministro #Nordio ha ribadito che le carceri sono la sua priorità. Non è dato però di sapere quando intenda passare dalle parole ai fatti.
“Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando le condizioni delle sue carceri”, ha scritto #Voltaire. Che voto darebbe all’Italia?

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.