Al momento stai visualizzando BUS E DECARBONIZZAZIONE: ELETTRICO BATTE IDROGENO, MA NON PER TPER – INTERROGAZIONE DEI VERDI
Buone notizie: l’azienda dei trasporti dell’Emilia-Romagna – TPER – rinnova la flotta dei bus in circolazione nel territorio metropolitano di Bologna con due investimenti massicci, per un totale di oltre 430 milioni di euro con i quali verranno sostituiti 527 mezzi, il 49% dell’intera flotta.Tutto bene? Anche questa volta ho ritenuto importante approfondire, per capire se il rinnovamento vada o meno nella direzione giusta della decarbonizzazione. Per questo oggi in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ho depositato un’interrogazione alla Giunta regionale con l’obiettivo di chiarire quale è l’alimentazione dei bus che sono stati e saranno acquistati. La lotta al cambiamento climatico e il miglioramento della qualità dell’aria dipendono infatti dalla tipologia dei motori e dall’alimentazione dei mezzi.
📌 Ma andiamo per ordine. A inizio agosto, grazie a un bando finanziato con fondi del PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) e del PSNMS (Piano Strategico Nazionale Mobilità Sostenibile), Tper si è assicurata la fornitura di 127 autobus ad idrogeno per una spesa di circa 127,4 milioni di euro (comprensivi dei 52,4 milioni per la manutenzione per l’intero il ciclo di vita degli autobus stimato nel bando in 15 anni), cui vanno aggiunti i costi per le infrastrutture di ricarica pari a oltre 29 milioni.
👉 Il 28 agosto Tper ha annunciato di aver ottenuto un altro finanziamento per un totale 80 milioni di euro, anche questo destinato a rinnovare in chiave di sostenibilità il parco mezzi.
Al momento non è ancora dato sapere quale sia la tecnologia prescelta per questo secondo acquisto. Saranno ancora bus a idrogeno o anche elettrici? E di quale idrogeno stiamo parlando per entrambi gli investimenti?
🌞 Nell’interrogazione ricordo che l’idrogeno viene generalmente classificato come grigio se estratto da idrocarburi fossili (ad oggi più del 90% dell’idrogeno prodotto è grigio), blu se estratto da idrocarburi fossili con cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica che risulta dal processo, e verde se ottenuto dal processo di elettrolisi dell’acqua alimentato da elettricità ottenuta da fonti rinnovabili. È noto che per noi Verdi e per l’intero mondo ecologista l’unico idrogeno in linea con la transizione energetica fuori dai fossili è quello verde. Su questo l’interrogazione puntualizza che in sede di valutazione dei progetti del PNRR italiano la stessa Unione europea ha escluso il finanziamento a progetti che prevedano l’impiego di idrogeno blu e grigio, limitando gli investimenti ammissibili all’idrogeno verde. Identica scelta a favore dell’idrogeno verde è stata fatta dalla Regione Emilia-Romagna con l’approvazione di un mio Ordine del giorno collegato alla “Strategia di specializzazione intelligente 2021-2027 della Regione Emilia-Romagna”.
👉 Sempre in tema di idrogeno, l’interrogazione ricorda che ci sono autorevoli studi che affermano che l’idrogeno, a differenza dell’elettrico, non è conveniente per il trasporto locale. Se da una parte questi studi certificano che il costo complessivo (Total Cost of Ownership) dei veicoli elettrici a batteria è già ora inferiore a quello di analoghi mezzi a diesel o metano, e che la loro introduzione risulta ostacolata unicamente dai costi iniziali di adeguamento delle infrastrutture di ricarica, dall’altra dimostrano come i combustibili a base di idrogeno e l’idrogeno stesso siano inefficienti e costosi se applicati al mondo della mobilità, in particolare su strada. In particolare, i ricercatori dell’Istituto di ricerca sull’impatto climatico (PIK) di Potsdam indicano come la soluzione dell’elettrificazione diretta nei trasporti sia assolutamente da privilegiare, inclusi i trasporti pesanti, sia dal punto di vista economico sia ecologico nel medio e lungo termine.
❓Legittimo quindi chiedersi perché Tper non prenda con decisione la via della decarbonizzazione attraverso l’elettrificazione dei trasporti anzichè investire nell’idrogeno, le cui prospettive nel campo della mobilità locale sono assai dubbie e l’efficacia in termini di riduzione di emissioni di Co2 limitata per la scarsità di produzione di idrogeno verde.
🚌 L’interrogazione quindi si sofferma anche sull’aspetto della provenienza dell’idrogeno che verrà impiegato: i 127 bus a idrogeno acquistati con fondi PNRR e PNSM utilizzeranno idrogeno verde, blu o grigio? In altre parole, di quale tipologia di impianto/processo industriale intende avvalersi Tper per ottenere l’idrogeno?
In merito al secondo finanziamento di 80 milioni di euro chiedo invece se sussistano impegni precisi presi con gli istituti di credito in relazione alla tipologia e alla alimentazione dei mezzi da acquistare e, in caso affermativo, cosa prevedano tali impegni, ovvero se trattasi di mezzi elettrici, a idrogeno (grigio, blu o verde?), o altro.
Infine, ho chiesto se nei programmi di sviluppo di Tper sia prevista la realizzazione di coperture dei piazzali e dei depositi con pannellature FV per l’autoproduzione di elettricità da fonte solare.
🌞 Per la decarbonizzazione del Tpl è il solare che ci dà una mano.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.