Il motivo dello stop alla revisione della Legge regionale 20 2002 suona tanto più surreale: si tratta, infatti, della 𝗿𝗲𝗰𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗿𝗼𝗱𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟵 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗮, 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘁𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗺𝗯𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗯𝗶𝗼𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶𝘁à, 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝘀𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗼 𝗦𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘀𝗹𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗶𝗽𝗹𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗺𝗼𝗱𝗶 𝗲 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗻𝗶𝗺𝗮𝗹𝗶, togliendo alle Regioni potere di iniziativa in tal senso. Per questo oggi ho presentato in Commissione Sanità un’interrogazione sul conflitto di competenze tra Stato e Regioni che ho chiesto alla Giunta di portare al confronto in sede di Conferenza Stato-Regioni.

La riforma costituzionale che ha inserito la tutela dell’ambiente e degli animali tra i principi fondamentali del nostro ordinamento è certamente un importante passo avanti poiché ne riconosce il valore, facendo della sostenibilità anche un fattore di solidarietà intergenerazionale. Al contempo, però, la modifica dell’articolo 9 della Costituzione sta “congelando” la revisione in meglio delle norme in quanto non sarebbero più riformabili dal legislatore regionale. 𝗣𝗲𝗿 𝗹’𝗘𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮-𝗥𝗼𝗺𝗮𝗴𝗻𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘀𝗹𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗱𝗮𝘃𝘃𝗲𝗿𝗼 𝘂𝗻 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗲𝗻𝗼𝗿𝗺𝗲, 𝗽𝗼𝗶𝗰𝗵é 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝘀𝗶 è 𝘀𝗽𝗲𝘀𝗮 𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼 𝗶𝗻 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗻𝗶𝗺𝗮𝗹𝗶.

Al contrario di quanto affermano i pareri emessi dai settori competenti dell’Amministrazione regionale, 𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘀𝗹𝗮𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗟𝗮𝘃 𝗿𝗶𝘁𝗲𝗻𝗴𝗼𝗻𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗶 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘃𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 20 del 2002 anche dopo la citata riforma costituzionale, poiché la tutela animale – di cui all’art. 9 della Costituzione – andrebbe coordinata con la materia della ricerca scientifica e della sanità, settori a potestà concorrente tra Stato e Regioni, sui quali pertanto la legge regionale incide e può legiferare.

Alla luce delle importanti revisioni di altre leggi regionali sul benessere animale, alcune in fase già avanzata esame da parte della Giunta, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗮 𝗩𝗲𝗿𝗱𝗲 𝗿𝗶𝘁𝗲𝗻𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗲 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗶𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗼𝘁𝗲𝘀𝘁à 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘀𝗹𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲, tenendo in considerazione le valutazioni della LAV in merito al collegamento con le competenze regionali in materia di sanità. Per questo nella replica alla risposta dell’Assessore Raffaele Donini l’ho ringraziato della disponibilità ad approfondire la questione.

Il resto della risposta mi ha però 𝘀𝗼𝗱𝗱𝗶𝘀𝗳𝗮𝘁𝘁𝗮 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘇𝗶𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 perché si è limitata a confermare la ricostruzione, illustrata nella mia interrogazione, dei vari pareri emessi dai Servizi regionali. Visto che l’assessore ha riconosciuto che la materia si presta ad un confronto in Conferenza Stato-Regioni e visto che l’interrogazione è stata depositata il primo agosto, mi sarei aspettata che la questione fosse già stata portata in quella sede.

Ora, come ulteriore passo a favore della migliore tutela di cani, gatti e primati non umani, 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗿ò 𝘂𝗻’𝘂𝗹𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗿𝗼𝗴𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 per sollecitare, come via d’uscita dall’impasse, di fare una determina collegata alla Legge regionale 20 del 2002, con la quale definire le modalità di detenzione di cani, gatti e primati non umani nei laboratori.

A questo link il testo della mia risoluzione: https://www.silviazamboni.it/…/2023/09/OGPG2023019918.pdf

Qui quello della risposta dell’assessore: https://www.silviazamboni.it/…/risp-donini-benessere…