Al momento stai visualizzando BILANCIO 2024: DUE STANZIAMENTI CHE RIGUARDANO DIRETTAMENTE EUROPA VERDE

Oggi sono intervenuta in Aula nel dibattito sul Bilancio previsionale 2024. Nell’insieme, gli stanziamenti ammontano a 13,7 miliardi di euro, dei quali 9,6 destinati alla Sanità e 1,8 agli investimenti, mantenendo invariata la pressione fiscale di fonte regionale per il nono anno consecutivo e nonostante il prelievo forzoso di ben 45 milioni di euro imposto dal governo Meloni come contributo per il risanamento della finanza pubblica. E nonostante non sia stato pienamente ripianato l’esborso di risorse regionali per far fronte alla pandemia Covid. Un ammanco a cui vanno aggiunti il rincaro dei costi energetici e l’effetto dell’inflazione, fino a pochi mesi fa a due cifre.

Nel mio intervento ho evidenziato le risorse per il Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, che storicamente – ed è così anche quest’anno – con 543 milioni di euro cuba da solo più di quanto metta il governo per l’intero paese. Sempre in tema di contrasto alle disuguaglianze e ai soggetti fragili ho citato il milione e mezzo destinato al reddito di libertà per le donne che vogliano liberarsi di partner maltrattanti dai quali dipendono però economicamente, e i fondi che vanno alle Case per le donne per non subire violenza. Tra le note positive anche la gratuità dei nidi in montagna e nelle cosiddette aree svantaggiate interne, per complessivi 40 milioni. Due importanti risultati economici sono arrivati con l’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna del Bilancio regionale.

In risposta alla minoranza che protestava contro i costi della transizione ecologica, ho fatto osservare che semmai va considerato il conto pari a 9 miliardi che ci ha presentato l’alluvione provocato dal riscaldamento globale, che in regione ha già raggiunto un grado e mezzo. Ora quindi urge predisporre il Piano regionale di adattamento al cambiamento climatico. E bisogna correre con gli investimenti e le misure per rallentare la corsa del riscaldamento globale.

Pur con una Sanità regionale pubblica di alto livello, resta la criticità delle liste d’attesa per le visite specialistiche e per gli interventi di piccola-media complessità. Va però ricordato che la sanità dell’Emilia-Romagna cura anche cittadini che provengono da tutta Italia proprio perché qui trovano prestazioni che a casa loro non hanno.

E veniamo a due stanziamenti che riguardano direttamente Europa Verde.

👏🏼 Il primo riguarda il raddoppio delle risorse per la mia Legge sulla promozione e il riconoscimento dei distretti del biologico che nel 2024 passano da centomila euro a duecentomila euro, in aggiunta ai 100mila del 2025. Un aumento che conferma che per la Regione Emilia-Romagna questa legge, che ho proposto e fortemente voluto, costituisce uno strumento prezioso per la promozione del settore del biologico e per il raggiungimento del target europeo del 25% al 2027. Il riconoscimento a Distretto del Biologico, sulla base di quanto prescritto dalla legge e dalla successiva delibera di giunta, permetterà di partecipare ai bandi regionali e di accedere ai fondi che il Ministero delle Politiche Agricole metterà a bando. Al momento i distretti ai nastri di partenza per il riconoscimento sono l’associazione Bio-Distretto Appennino Bolognese E.T.S. in provincia di Bologna, il Distretto Biologico Valli del Panaro e Appennino Modenese in provincia di Modena, il Romagna-Distretto Biosimbiotico in provincia di Forlì-Cesena, il Bio Reggiano Distretto Biologico ETS in provincia di Reggio Emilia, il Biodistretto delle Alte Valli in Provincia di Piacenza e di Parma, il Parma Bio Valley. Ancora in gestazione il Distretto Bio della Romagna estense e quello promosso dal Comune di Cesena. Tutte importanti realtà che ringrazio ancora una volta perché hanno contribuito al percorso di confronto che ha portato all’approvazione della legge.

L’obiettivo della legge è sostenere sinergie nei distretti bio e la messa in rete di agricoltori, allevatori, trasformatori, Comuni, scuole, cittadini, enti di ricerca e associazioni per favorire un modello agro-economico che tutela la biodiversità, la qualità dei suoli e degli ecosistemi, la produzione di cibo sano per l’ambiente e i consumatori senza l’impiego di pesticidi, diserbanti e fertilizzanti di sintesi chimica. Il recente rapporto sullo stato dell’arte del biologico in regione parla di un 19% di Sau (superficie agricola utile) con oltre 7300 aziende attive, dati che pongono l’Emilia-Romagna ai primi posti della classifica nazionale, non lontanissima dall’obiettivo europeo del 25% al 2027.

👏🏼 Il secondo finanziamento in quota Europa Verde riguarda 100.000 euro accantonati in vista dell’approvazione di una legge che promuova la vendita dei prodotti sfusi e alla spina per ridurre a monte la produzione di rifiuti, ovvero in questi casi in forma di imballaggi. Su questo tema ho depositato mesi fa un progetto di legge regionale che impegna la Regione a promuovere, tramite bandi annuali rivolto agli esercenti, la realizzazione di spazi dedicati alla vendita di prodotti sfusi (come ad esempio riso, pasta, farina ecc…) e alla spina (detergenti, vino ecc…) in esercizi commerciali già esistenti (“green corner”) o l’apertura di punti vendita che prevedono esclusivamente la vendita di prodotti sfusi e alla spina, compresi prodotti agricoli e alimentari a chilometro zero e da filiera corta.

Altri 50.000 euro arriveranno nel corso del 2025 e del 2026 per un totale complessivo di 200 mila euro previsti per i prossimi 3 anni destinati ad attività che contribuiscono a sorreggere i pilastri dell’economia circolare con diretti effetti sull’emergenza climatica.

A questo link il mio intervento completo: https://www.silviazamboni.it/wp-content/uploads/2023/12/15654_e39c86ff004c00162dbb16397dafe9e74ccf458f_27ac868f.mp4

 

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.