Come molti di voi già sanno, ieri pomeriggio, con una nota di poche righe pubblicata sul sito del Comune di Bologna, il sindaco Matteo Lepore ha messo alla porta i Verdi di Bologna. “Siete filo putiniani. Questo vi mette fuori dalla coalizione!”. Un’accusa fra il surreale e il grottesco che ha preso corpo immediatamente dopo che in Consiglio Comunale il consigliere di Europa Verde Davide Celli si era dichiarato “contrario a ogni forma di censura” in riferimento al divieto posto dal Comune di proiettare, in un centro sociale, un film russo al centro di molte polemiche per il suo contenuto propagandistico anti-Ucraina e filo-Putin.
Come già abbiamo chiarito in queste ore in svariate sedi, in realtà non c’è niente che noi Verdi abbiamo mai detto o scritto dall’inizio del conflitto in Ucraina che giustifichi l’accusa lanciata dal sindaco. Lo stesso Celli aveva dichiarato di essere interessato a vedere il film per capire come funzioni la propaganda russa.
L’uscita da una coalizione penso sia sempre un’occasione mancata di lavorare insieme ad un progetto condiviso. In questo caso, al di là della modalità bizzarra, non può però sorprendere: si tratta di un esito annunciato. E’ evidente, infatti, che il cosiddetto filo-putinismo è stato solo un pretesto per il sindaco per liberarsi di un partner in maggioranza critico su alcune sue scelte recenti e deluso dalla mancata attuazione di molti punti dell’accordo elettorale che abbiamo sottoscritto con lui nell’agosto del 2021. Una situazione da “separati in casa” che è saltata per aria sul “nulla putiniano”.
Ne parlo in questo breve video