Al momento stai visualizzando NO ALLA CACCIA! IL MIO ENNESIMO VOTO CONTRARIO AL CALENDARIO VENATORIO DELLA GIUNTA

 

Oggi in seconda commissione consiliare dell’ Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna ancora una volta ho ribadito il mio voto contrario al calendario venatorio. Da sempre i Verdi – Europa Verde Emilia-Romagna sono contrari alla caccia e il nuovo calendario venatorio 2024-2025 conferma l’orientamento che si è già più volte scontrato con sentenze del #TAR e del Consiglio di Stato.
👉🏼 Il mio intervento è stato l’occasione anche per replicare a un consigliere della Lega, il quale lamentava il calo dei cacciatori, che questa è l’unica “specie in via di estinzione” il cui decremento, ammesso che sia vero, non mi preoccupa. E al suo augurio che nel prossimo mandato non ci siano più animalisti in Regione ho ribattuto che al contrario spero che invece ce ne siano di più. Quanto poi a considerare i cacciatori custodi degli ecosistemi, ho rilevato l’assurdità di questa sua affermazione, visto che l’attività venatoria si sostanzia nell’abbattere esseri viventi.
👉🏼 Entrando nel merito del voto contrario al calendario venatorio: la Giunta regionale non ha tenuto nel debito conto raccomandazioni di #ISPRA, in particolare con il nuovo calendario anticipa l’apertura della caccia a numerose specie al 15 settembre e ne posticipa la chiusura rispetto alla data suggerita. Il rischio è quello di sovrapposizione fra i periodi di caccia e quelli di migrazione e nidificazione, in cui varie specie di avifauna sono più vulnerabili. E’ vero che il parere di Ispra è obbligatorio ma non vincolante. Tuttavia, trattandosi di un organismo scientifico che non ha interessi di parte in campo faunistico, sarebbe doveroso tenere conto delle sue indicazioni.
👉🏼 Altro aspetto su cui mi sono soffermata è che il calendario venatorio presenta dati contradditori sulla caccia delle specie le cui popolazioni risultano in declino – popolazioni che dovrebbero essere escluse dal calendario venatorio e quindi protette. Ne sono un esempio le indicazioni per la tortora che a pagina 19 risulta specie cacciabile mentre a pagina 89 non lo è più. Su questo i tecnici dell’assessorato hanno spiegato in commissione di aver ricevuto recentemente una lettera del Ministero dell’Ambiente che ne proibisce la caccia. Vedremo quale sarà il punto di caduta finale di questo ping-pong.
👉🏼 Per quanto riguarda la caccia agli ungulati anche in chiave di contrasto alla Peste suina (PSA), ho ripetuto che i cacciatori a mio parere sono parte del problema e non parte della soluzione: non è un caso che il 70% dei cinghiali abbattuti sono maschi, ovvero le femmine vengono risparmiate affinché possano fare le cucciolate. In ogni caso i cinghiali non autoctoni che hanno invaso l’Appennino non sono arrivati qui in pullman turistico: qualcuno li ha importati e liberati per poi cacciarli.
👉🏼Infine, ho espresso apprezzamento per il divieto ad usare cartucce con pallini al piombo nelle zone umide, ma ho anche espresso rammarico che questo divieto non sia imposto su tutti i territori: questi proiettili, infatti, non solo provocano inquinamento del suolo, ma vi sono anche numerosi studi scientifici che dimostrano che alcune specie di rapaci diurni e di necrofagi, cibandosi di animali uccisi con munizioni al piombo, reimmettono il piombo nella catena alimentare.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.