Al momento stai visualizzando L‘EUROPA APPROVA LA NATURE RESTORATION LAW. L‘ITALIA VOTA CONTRO: VERGOGNA!!!
Ad appena una settimana dalle elezioni europee, da Bruxelles arrivano una buona e una cattiva notizia.
👉🏽 La buona notizia è l’adozione da parte del Consiglio Ambiente dell’Ue della Nature Restoration Law (Legge sul ripristino della natura) che a marzo era stata bloccata dal Consiglio europeo dei Capi di Stato e di Governo della UE con il voto contrario anche dell’Italia.
👎🏽La cattiva notizia, seppure prevedibile, è che anche oggi l’Italia ha votato contro questo storico provvedimento. Il governo Meloni si conferma dunque nemico dell’ambiente.
🟢 L’approvazione del Regolamento per il ripristino degli habitat del territorio europeo è stata ottenuta con il voto di una maggioranza qualificata all’ultimo passaggio dell’iter in Consiglio Ambiente. Decisivo oggi il voto favorevole dell’Austria che ha cambiato la posizione precedente. Alla fine la legge è passata con venti voti a favore, un astenuto (il Belgio) e i 6 voti contrari di Italia, Ungheria, Polonia, Paesi Bassi, Finlandia e Svezia. Ora il Regolamento sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore tra poche settimane.
📌 Nel dettaglio, la legge impone agli Stati membri di stabilire e attuare misure per ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marittime dell’UE entro il 2030 e interessa ecosistemi terrestri, costieri e d’acqua dolce, forestali, agricoli e urbani, comprese le zone umide, le praterie, le foreste, i fiumi e i laghi, “nonché gli ecosistemi marini, comprese le fanerogame marine e i letti di spugne ei coralli”. Per quanto riguarda gli habitat ritenuti in “cattive condizioni”, gli Stati membri dovranno attuare misure per ripristinarne “almeno il 30% entro il 2030, almeno il 60% entro il 2040 e almeno il 90% entro il 2050”.
🍀 La Nature Restoration Law prevede impegni al 2030 per tutelare gli impollinatori, ripristinare le torbiere e piantare alberi, oppure “per trasformare almeno 25.000 km di fiumi in fiumi a corso libero entro il 2030” con l’obiettivo di “rimuovere le barriere artificiali alla connettività delle acque superficiali”. Ogni Stato dovrà “pianificare in anticipo e presentare alla Commissione piani nazionali di ripristino, mostrando come raggiungeranno gli obiettivi”.
👉 Condivido la soddisfazione delle associazioni ambientaliste che, dopo la delusione della bocciatura in sede di Consiglio europeo, attendevano questo voto storico da tempo perché, come sintetizza il Wwf Europa, si tratta di una “enorme vittoria per la natura d’Europa, per i cittadini e per le economie”.
🌐 Infine, mi unisco all’appello di Legambiente che invita il Governo italiano a superare la sua visione miope di fronte alla crisi ambientale e ad adottare la legge al più presto introducendo direttive da tradurre velocemente nei Piani di attuazione nazionale.
Considerato il doppio voto contrario del governo Meloni, la battaglia è appena iniziata.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.