Ho presentato oggi in Aula un’interrogazione alla Giunta regionale per sapere se gli interventi di manutenzione agli argini del Cavo Napoleonico (il canale artificiale che si estende tra i comuni di Bondeno e Terre del Reno, nel ferrarese) siano stati sottoposti a Valutazione di Incidenza (Vinca), uno specifico procedimento finalizzato alla valutazione preventiva dell’impatto sulla conservazione della biodiversità da parte delle trasformazioni apportate al territorio. Alla Vinca devono essere sottoposti tutti gli interventi e le attività che possano determinare significative incidenze negative su habitat e specie di un sito di Rete Natura 2000, come è appunto quello interessato dalla presenza del Cavo Napoleonico.
I lavori di manutenzione agli argini dei corsi d’acqua naturali e artificiali finalizzati alla sicurezza idraulica sono ovviamente sacrosanti. L’interrogazione che ho presentato è nata dalle sollecitazioni giunte dai territori circa l’impatto degli interventi descritti sul sito della Regione in un’area tutelata della Rete Natura 2000 – la ZSC-ZPS -Fiume Po da Stellata a Mesola e Cavo Napoleonico, sulla quale insiste il canale artificiale i cui argini sono oggetto dei cantieri. La pur necessaria manutenzione dei canali non può non convivere con la tutela della flora e della fauna. Bene aver escluso la cantierizzazione nella stagione della nidificazione. Ma non basta: l’eliminazione degli alberi, pur anteriore a tale stagione, renderà comunque improbabile la possibilità di costruire i nidi. Per questo ho chiesto alla Giunta se era stata fatta la Valutazione di Incidenza preventiva (Vinca) e, in caso affermativo, quali risultati abbia dato, compresa l’eventuale indicazione di misure di mitigazione o di compensazione per riequilibrare gli inevitabili scompensi che la manutenzione del canale produrrà sugli habitat naturali e sulle specie di fauna e flora presenti nel sito protetto.
La conferma da parte dell’assessora che è stata effettuata la Vinca mi rassicura. Rassicurerò quindi a mia volta i gruppi locali che hanno contattato allarmati il gruppo Europa Verde di fronte all’abbattimento di alberature e arbusti. Tuttavia nella mia replica ho risollecitato la Giunta a predisporre un programma poliennale di manutenzione della vegetazione lungo le sponde e gli alvei fluviali a fini di sicurezza idraulica per porre fine alla situazione odierna che vede tali interventi autorizzati a spot e non in maniera coordinata lungo tutta l’asta fluviale sulla base di richieste da parte delle compagnie del settore del commercio del legname. Non è la prima volta che noi di Europa Verde richiamiamo l’attenzione su questo problema: in passato abbiamo già assistito troppe volte a tagli selvaggi di alberi e alla distruzione di habitat naturali. Bene piantare 4,5 milioni di nuovi alberi come aveva proposto Europa Verde per il programma elettorale del centrosinistra. Occorre però porre attenzione adeguata a preservare il più possibile quelli che già ci sono.