SABATO 7 SETTEMBRE – ORE 18 – PALAZZO RE ENZO – BOLOGNA
FESTA DEL BIO
Ho partecipato all’incontro
“Agricoltura biologica:un’alleata contro i cambiamenti climatici”.
Per la sua capacità di sequestrare nel suolo grandi quantità di carbonio e per la minore emissione di gas climalteranti rispetto all’agricoltura convenzionale, l’agricoltura biologica contribuisce a contrastare i cambiamenti climatici. Ciò avviene grazie al mancato uso di prodotti di sintesi chimica e all’impiego di pratiche agronomiche specifiche, quali, ad esempio, tecniche di compostaggio, sovesci, rotazioni delle colture.
Come ha segnalato il rapporto dell’Ipcc uscito l’8 agosto 2019 “Special Report on Climate Change and Land”, il nostro sistema agroalimentare di produzione di cibo è responsabile del 19-29% delle emissioni di gas serra prodotte dall’attività umana. Ai raccolti e agli allevamenti viene imputato il 10-12% delle emissioni globali di origine antropica. La deforestazione e il cambio d’uso dei terreni agricoli contribuiscono per un altro 9-11%. Da notare, poi, che secondo gli esperti dell’Ipcc, l’agricoltura è responsabile dell’80% di deforestazioni a livello mondiale.
La Politica Agricola Comune (Pac), a cui va il 38% dell’intero budget della Ue, alloca i maggiori incentivi e fondi ad un’agricoltura ben lontana dall’agricoltura biologica, a cui vanno solo le briciole. Per questo con la campagna internazionale The Living Land, associazioni ambientaliste, imprese di settore e singoli cittadini hanno chiesto alla Ue di reimpostare la PAC a favore di un’agricoltura giusta (per chi coltiva), sostenibile (che riduca drasticamente gli impatti su suolo e acqua, in primis), sana (che rinunci all’uso della chimica di sintesi di cui ci ritroviamo i residui nel piatto e nella acque di falda), responsabile (che aiuti a contrastare i cambiamenti climatici.
Al dibattito sono intervenuta in rappresentanza di Kyoto Club.
Kyoto Club ha aderito alla campagna Cambiamo l’agricoltura.
Qui il programma completo di Festa_del_Bio_7sett