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A conclusione della tre giorni ho avuto il piacere di moderare il confronto tra il Sindaco di Anterselva Thomas Schuster e il Presidente nazionale Emerito di mountain wilderness Italia Luigi Casanova, di professione ex custode delle foreste trentine in Val di Fassa e Val di Fiemme.
Inutile dire che la loro visione dei giochi olimpici è agli antipodi.

Per il Sindaco è un’opportunità che porterà, tra l’altro, un potenziamento del loro stadio per il biathlon. Per Casanova – autore del libro “Milano-Cortina, Ombre sulla neve” – si tratta invece di un’occasione mancata che ha tradito gli impegni iniziali di essere un evento a costo zero (ad oggi siamo invece a 5 miliardi di euro di costi); essere ambientalmente sostenibile (delle 73 opere previste, lo saranno meno di una decina); essere un’iniezione di risorse contro lo spopolamento della montagna (mentre ben 3 miliardi andranno a collegamenti stradali, come la circonvallazione di Perca, nulla invece è previsto per portare quei servizi – come scuole, presidi sanitari – che rendono attrattivo vivere in montagna ); lasciare in eredità dei beni comuni (mentre si tratta di infrastrutture ingestibili a giochi conclusi o di cui è già previsto lo smantellamento).

Non da ultimo, Casanova teme che i collegamenti sciistici previsti tra Cortina e Val Badia porteranno con sé strutture per un turismo di lusso “da ostriche e champagne in alta quota”.
E c’è un altro vulnus, rimprovera, che ha caratterizzato l’iter decisionale: l’adozione di una struttura commissariale che ha cancellato ogni forma di partecipazione deliberativa democratica.
Unica consolazione per le associazioni che da anni si battono per diminuire l’impatto sull’ambiente dei giochi invernali: grazie ad un odg proposto dalla deputata Verde Luana Zanella e votato quasi all’unanimità dai Deputati, la cancellazione della contestatisssima pista da bob di Cortina, il cui costo è lievitato dagli iniziali 47 milioni di euro a 124, e che avrebbe comportato l’abbattimento di 500 larici secolari e un prelievo idrico di 3 milioni di metri cubi d’acqua, in un territorio che, a causa dei cambiamenti climatici, ha già dovuto fare i conti con la siccità.
Alla fine del confronto, ho chiesto al pubblico di votare a favore o contro le Olimpiadi.
Risultato scontato: solo in quattro hanno votato a favore!

 

(Foto Ulrike Rehmann)

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.