Nei giorni scorsi sulla mia pagina FB ho pubblicato un duro commento al Ddl Sicurezza del governo Meloni, approvato dalla destra alla Camera e ora al Senato, sottolineando il suo vero obiettivo liberticida: colpire le manifestazioni di protesta. La sicurezza dei cittadini, infatti, non c’entra niente. Non sarà questo Ddl che impedirà, ad esempio, che cittadini altruisti e coraggiosi come Giacomo Gobbato, rimasto ferito mortalmente l’altra sera a Mestre mentre difendeva una ragazza, si sostituiscano, pagando con la propria vita, a forze dell’ordine non presenti là dove servono davvero.
Coerentemente con quello che penso del Ddl fascistoide proposto dalla maggioranza Meloni, ho partecipato alla manifestazione indetta a Bologna da un ampio cartello di associazioni e movimenti. Una allegra e pacifica manifestazione, che ha attraversato il cuore della città, dopo la partenza dal Parco Don Bosco, simbolo di una lotta vittoriosa sostenuta anche dai Verdi di Bologna per salvare sia una scuola frutto di un innovativo progetto pedagogico (oggi da riqualificare, ma non da demolire) sia gli alberi imponenti che la circondano.
Con totale adesione, oggi ho manifestato dietro allo striscione di Amnesty International, che ben sintetizzava il senso della mobilitazione pacifica e non violenta di oggi:
“Proteggo la protesta”. Al pari del cartello che impugnavo: “Proteggere il diritto di protesta”.
Ecco il messaggio che ho voluto condividere e ribadire, contro un Disegno di legge che criminalizza anche la protesta non violenta, un provvedimento da stato di polizia, che mette a nudo le radici storiche di appartenenza politica delle forze di governo. Che non “fanno la storia”, come pretende Giorgia Meloni, ma al più la scimmiottano.
#iovotoSilviaZamboniAVS
#iovotoSilviaZamboniAlleanzaVerdiSinistra
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