ALBERI: BUONE E CATTIVE NOTIZIE. Cominciamo dalla buona notizia.
E’ stato pubblicato il bando che stanzia 235.000 euro per gli interventi di cura e salvaguardia degli Alberi Monumentali e dei Boschi vetusti tutelati dalla legge regionale 20, approvata dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna nel dicembre 2023.
Il bando copre gli Alberi Monumentali Regionali (AMR), gli Alberi Monumentali d’Italia (AMI) e le relative Zone di Protezione dell’Albero (ZPA), sia in ambito pubblico sia privato.
Gli interventi ammissibili riguardano il mantenimento delle condizioni di salute, il miglioramento della funzionalità fisiologica, la tutela della Zona di Protezione dell’Albero (ZPA), le indagini sullo stato di salute e di stabilità nonché gli interventi finalizzati alla tutela della pubblica incolumità, e dovranno essere realizzati nel 2025.
E veniamo alle cattive notizie: gli abbattimenti di alberi che stanno suscitando le proteste dei cittadini e dei Verdi, impegnati ad ostacolarli.
Anche a me sono giunte tantissime segnalazioni e richieste di intervento.
A Piacenza vengono abbattuti alberi per aprire il cantiere di un parcheggio interrato.
A Modena ha sollevato allarme l’abbattimento di 40 ettari di bosco che si era formato all’interno della cassa di espansione del Secchia. Motivo addotto? Occorre ampliare la capacità della cassa di contenere l’acqua di piena per proteggere la città da inondazioni. Per avere informazioni di prima mano, mi sono rivolta direttamente al soggetto proponente dell’intervento, ovvero l’Autorità di Bacino del Po. La spiegazione dei tecnici è che bisognava svuotare la cassa dal terriccio accumulatosi all’interno nel tempo, eliminando quindi anche gli alberi che vi erano cresciuti. Terriccio che è stato poi impiegato per alzare gli argini. Il progetto, che non è transitato in Assemblea legislativa regionale in quanto istituzione non competente in materia, è stato sottoposto a un percorso di VIA durato un anno, che ha prescritto varie misure compensative, tra cui il potenziamento di un’area Sic limitrofa. Come Verdi ci siamo ripromessi di continuare ad indagare per capirne di più rispetto all’effettuazione delle misure compensative.
A Bologna, chiuso il caso del Parco Don Bosco, hanno destato nuove proteste alcuni abbattimenti legati al progetto della tramvia, in realtà frutto di un accordo con un comitato contrario alla realizzazioni di un sottopasso.
Nel caso della via Lughese la richiesta di abbattimento dei platani lungo la strada è partita dalla petizione avviata dalla madre di un ragazzo che per un malore è andato a sbattere contro un albero. Un’opzione abbastanza surreale che speriamo non faccia scuola: invece di abbattere gli alberi per evitare gli incidenti, meglio attuare misure per la sicurezza stradale.
A Cattolica a condannare a morte decine di pini marittimi sono state le radici che hanno sconnesso marciapiedi e fondo stradale. In realtà a noi Verdi risulta che ci sono tecniche per ridurre l’impatto delle radici salvando al contempo gli alberi.
Se aggiungiamo i tagli di alberi previsti a Lido di Classe (forse però sospesi) lo scenario risulta davvero complesso, mentre oggi sta emergendo una nuova sensibilità per la tutela degli alberi, sempre più visti come un prezioso ausilio naturale contro inquinamento e temperature elevate, con le aree verdi che, soprattutto in città, assicurano spazi di gioco per i bambini e di relax e socialità per gli adulti.
Dal mio punto di vista ci possono però essere anche motivazioni condivisibili: la realizzazione della tramvia a Bologna, ad esempio, porterà benefici in termini di riduzione dello smog e del traffico e di potenziamento del trasporto pubblico.
La tutela del verde pubblico deve però diventare un’invariante nelle progettazioni per ridurre in quella sede il danno ambientale degli abbattimenti.
E la piantumazione di nuovi alberi deve diventare la regola per ogni nuova arteria stradale e marciapiede che si realizza.
Visto che sono i Comuni a decidere sugli abbattimenti, penso che sarebbe utile anche approvare delle linee-guida regionali per governare una materia sempre più delicata e sensibile.
Infine, un altro obiettivo che dobbiamo darci come Verdi: portare a termine la piantumazione in Emilia-Romagna dei 4,5 milioni di nuovi alberi. Un nostro obiettivo nella campagna elettorale delle regionali del 2020, fatto proprio dalla Giunta, ma rimasto incompiuto: siamo infatti a circa 3 milioni di piantumazioni. Bisogna andare avanti. Prevedendo anche sistemi di irrigazione e controlli per evitare che gli alberelli piantati diventino secchi in poco tempo, come mi è stato segnalato da più parti. E occorre predisporre un piano organico per queste nuove piantumazioni: per portare gli alberi là dove è utile che ci siano.