Sono decine di migliaia gli animali di affezione, come #cani e #gatti, ma non solo, che vivono nelle case dei cittadini dell’#EmiliaRomagna.
Per molti, quando l’animale si ammala, oltre al dispiacere di vederlo soffrire c’è il grande problema dei costi delle #cureveterinarie.
Per questo ritengo necessario portare in Emilia-Romagna il modello degli #ambulatori #veterinari #sociali istituiti in Piemonte.
Lo propongo con un progetto di legge che rientra nel mio programma elettorale come capolista di #AlleanzaVerdiSinistra alle elezioni regionali del 17 e 18 novembre.
Gli #obiettivi del progetto di legge per l’istituzione degli ambulatori veterinari sociali, che ripresenterò se sarò rieletta, sono molteplici: aiutare le persone socialmente ed economicamente più fragili ad affrontare le cure veterinarie dei loro animali d’affezione; evitare gli #abbandoni degli #animali spesso a causa della mancanza di risorse economiche per curarli; evitare che situazioni igienico-sanitarie critiche possano peggiorare ulteriormente la situazione delle persone già in difficoltà.
Ma vediamo #come #funzionano gli ambulatori veterinari sociali. Si tratta di un servizio pubblico che eroga gratuitamente prestazioni sanitarie sia agli animali di affezione posseduti da persone in carico ai servizi sociali o in condizioni economiche provatamente disagiate, sia agli animali di affezione impiegati negli interventi assistiti, come #cani #guida per i #nonvedenti e animali di affezione impegnati in #pettherapy. Ai soggetti aventi diritto sono garantiti gratuitamente per i loro animali: visite cliniche, profilassi vaccinali, sverminatura e somministrazione di antiparassitari e anti-filaria, eventuali prelievi e identificazione e registrazione sull’anagrafe canina tramite applicazione di microchip.
Occuparsi degli animali d’affezione non va considerato un elemento residuale dell’impegno per garantire ai cittadini emiliano-romagnoli buoni servizi, un capriccio “perché ci sarebbe ben altro di cui occuparsi”. Nelle case degli italiani la presenza di animali d’affezione è infatti molto diffusa. Secondo i dati del recente report Zoomark-Nomisma sulle “Abitudini di consumo dei proprietari di animali in Italia”, nel nostro paese gli animali di affezione sono 65 milioni, e si trovano in 4 famiglie su 10.
La spesa annua totale per mantenere gli animali d’affezione è stimata nell’ordine dei 6,8 miliardi di euro. Le visite veterinarie, che ammontano a 1,3 miliardi di euro, costituiscono una delle principali voci di spesa pari al 20% del totale, a dimostrazione di quanto le cure veterinarie siano ritenute importanti dai proprietari di animali di affezione e quanto possano incidere sui bilanci delle famiglie. Se incrociamo questi dati con quelli che misurano il “#Rischiodipovertà ed #esclusionesociale” scopriamo che l’aumento della povertà, in particolare a partire dal 2020, è stato accompagnato dall’aumento degli abbandoni di animali per l’impossibilità di affrontare le spese di cura. Lo conferma il tredicesimo #report annuale “Animali in Città” di #Legambiente che evidenzia un trend negativo a livello nazionale: con 85 mila cani abbandonati nel 2023, l’aumento degli abbandoni rispetto al 2022 è stato dell’8,6%”.
Aiutare le persone in difficoltà a fare fronte alle spese veterinarie dei loro animali d’affezione è quindi un intervento di #contrasto alla #povertà e di prevenzione del rischio di esclusione, considerato che in molti casi gli animali d’affezione sono l’unica compagnia per tanti #anziani che vivono #soli, il cui numero, come sappiamo, è destinato ad aumentare in futuro.
La mia proposta di legge nasce anche dalla consapevolezza che gli animali da compagnia rivestono un importante ruolo terapeutico per tanti altri soggetti fragili, oltre agli anziani soli, come minori e persone con #disabilità, un ruolo che si sta di recente rivalutando a livello scientifico.
È quindi opportuno sollevare queste famiglie dal peso delle spese veterinarie che, a seconda della gravità delle malattie, possono superare diverse migliaia di euro, come so per esperienza personale, risultando quindi non alla portata di tutti. Spese che si possono detrarre in sede di dichiarazioni dei redditi solo in percentuale ridicola. Su questo bisognerà intervenire a livello parlamentare, come pure per abbassare l’Iva sugli alimenti e i farmaci per animali d’affezione.
La proposta degli ambulatori veterinari sociali si aggiunge al mio #Progettodilegge per istituire il #Garanteregionale dei #dirittianimali, anch’esso parte del mio programma elettorale, e pronto per essere ripresentato se sarò rieletta il 17 e 17 novembre.
#iovotosilviazamboniavs