IL 19 LUGLIO 1992 L’ATTENTATO MAFIOSO DI VIA D’AMELIO UCCIDE PAOLO BORSELLINO, MENO DI UN MESE DOPO L’ATTENTATO MAFIOSO DI CAPACI CHE AVEVA UCCISO GIOVANNI FALCONE, LA MOGLIE E GLI AGENTI DELLA SCORTA.
A 32 ANNI DI DISTANZA FALCONE E BORSELLINO ASPETTANO ANCORA CHE SI FACCIA PIENA LUCE SU QUESTI DELITTI, A COMINCIARE DALLA SPARIZIONE DELL’AGENDA ROSSA DI BORSELLINO.
PRIMA DELL’UCCISIONE DI FALCONE E BORSELLINO E DELLE LORO SCORTE, UNA SCIA DI SANGUE E DI ATTENTATI IN SICILIA A CARICO DI MAFIA E SUOI COMPLICI AVEVA FATTO FUORI I MAGISTRATI TERRANOVA E CHINNICI, IL POLIZIOTTO INVESTIGATORE BORIS GIULIANO, PIO LA TORRE, IL GENERALE DALLA CHIESA, PIER SANTI MATTARELLA.
Interessante l’emersione, oggi, di possibili legami tra gli attentati a Falcone e Borsellino e le indagini in corso di “Mani Pulite”, come evidenziato da un servizio su Rainews.
NON CESSIAMO DI PRETENDERE PIENA LUCE E PIENA VERITÀ SULLE EVENTUALI COMPLICITA’ DALL’INTERNO DELLO STATO.
ETERNA GRATITUDINE AI MAGISTRATI CHE HANNO PERSO LA VITA PER NON ESSERSI PIEGATI DAVANTI ALLA VIOLENZA CRIMINALE MAFIOSA E PER AVER LOTTATO CON STRUMENTI LEGALI PER SCONFIGGERLA.