Oggi in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna abbiamo approvato il bilancio di previsione 2022 della Regione Emilia-Romagna: 12,8 miliardi di euro (+800 milioni) dei quali 9,8 miliardi per la sanità. Nel mio intervento ho sottolineato innanzi tutto che è molto positivo che, di fronte alla pressione crescente dei costi sanitari dovuti alla pandemia la Regione abbia presentato un bilancio con i conti in ordine. Non era scontato, tanto più perché i conti sono in ordine senza ricorso all’aumento della pressione fiscale, mentre al contrario aumenta la pressione della spesa sanitaria. E’ il settimo anno consecutivo che le imposte regionali non vengono aumentate.
Duole dover riconoscere che, mentre l’ultimo governo Conte – del quale peraltro i Verdi non facevano parte per cui non parlo per interesse di partito – per la prima volta, dopo anni di austerity e tagli, aveva aumentato i fondi della sanità con uno stanziamento di 2 miliardi, oggi col governo Draghi siamo di fronte a un’inversione di tendenza: non si tiene in adeguato conto lo sforzo straordinario che le Regioni stanno facendo per far fronte alla spesa straordinaria dovuta al contrasto alla pandemia, alla campagna di vaccinazione, alle difficoltà delle strutture ospedaliere nel reggere alla pressione di pazienti covid e non covid.
Per quanto riguarda le poste di bilancio, come Europa Verde abbiamo fin dall’inizio formulato la proposta di indirizzare i due milioni di euro di fondi nelle disponibilità dell’Assemblea legislativa a favore delle case rifugio e del reddito di libertà per le donne vittime di violenza maschile, per dare un senso compiuto anche all’Assemblea straordinaria del 13 dicembre sul tema della violenza contro le donne, perché le parole , le riflessioni e le analisi sono importanti, ma è altrettanto importante tradurre l’impegno della Regione in provvedimenti concreti. E io ritengo che queste due destinazioni di risorse siano giuste e del tutto condivisibili.
Per quanto riguarda le risorse allocate al settore del turismo, come Europa Verde ho presentato un ordine del giorno che va ad integrare le destinazioni previste (turismo balneare, termale, montano e nelle città d’arte) con la promozione del cicloturismo, una delle forme di mobilità dolce da sempre care ai Verdi. Muoversi in bicicletta è coerente con la lotta ai cambiamenti climatici e con la transizione energetica e intercetta. Il cicloturismo – è il dato economico importante della proposta- intercetta i i crescenti flussi di turismo estero, considerato che nel nord Europa è molto diffuso.
Per quanto riguarda le risorse da allocare alla mobilità sostenibile, i Verdi hanno ottenuto risorse per promuovere le “school street”, ossia strade o piazzali in prossimità delle scuole, in cui – temporaneamente durante gli orari di entrata e uscita dei ragazzi e ragazze, o anche permanentemente – è interdetta la circolazione e la sosta delle auto affinché si possa raggiungere la scuola in sicurezza a piedi o in bicicletta. La percorrenza delle school street è consentita infatti solo a pedoni, bici, mezzi per il trasporto dei disabili ed eventualmente scuolabus.
Sono molto soddisfatta che oggi, sia stato approvato il mio #emendamento al Documento economico-finanziario regionale (Defr) che contiene gli indirizzi strategici della Regione per i prossimi tre anni. L’emendamento chiede di completare il Servizio Ferroviario Metropolitano di #Bologna in base agli Accordi del 2007: completamento delle stazioni, linee passanti nella Stazione FS Centrale di Bologna, cadenzamento delle corse ai 30 minuti.
Per quanto riguarda gli investimenti a favore della Cispadana i Verdi – lo diciamo da anni – sono contrari a questa infrastruttura. Più volte sono intervenuta in Assemblea e in Commissione sollecitando soluzioni diverse da quella di realizzare un collegamento autostradale. Per analoghe ragioni ho votato contro la quarta corsia autostradale da Modena a Piacenza. A chi si è domandato in questa Aula “ma i Verdi sono in maggioranza a corrente alternata?” dico che, non essendo la coalizione di centrosinistra una caserma, ed essendoci riconosciuti reciprocamente il diritto di non essere d’accordo su alcuni punti, questo diritto democraticamente ce lo concediamo.
Quanto all’essere in maggioranza di centrosinistra, per i Verdi non c’è alternativa. Siamo stati convintamente nel centrosinistra che ha sostenuto la candidatura del presidente Stefano Bonaccini perché non sapremmo dove altro essere, se non nella maggioranza di centrosinistra.
Qui il link al mio intervento in aula: https://fb.watch/a2_y3q0pRL/