Al momento stai visualizzando ARMI ALL’URANIO IMPOVERITO E AUMENTO SPESE MILITARI: EUROPA VERDE DICE “NO”
L’annuncio del governo britannico che invierà munizioni all’#uranioimpoverito alle forze armate ucraine è di estrema gravità e lascia basiti. È una decisione unilaterale che non può che contribuire all’escalation del conflitto in #Ucraina, anziché aprire le auspicate trattative per arrivare almeno ad un cessate il fuoco. La reazione della #Russia non si è fatta attendere, con il Ministro della Difesa che si è spinto ad affermare che “lo scontro nucleare è a pochi passi”.
 
Oltre ad innescare un ulteriore aggravamento dello scontro militare, questo tipo di munizioni porterà anche all’escalation della distruzione ambientale e sanitaria: l’uranio impoverito può persistere nell’ambiente migliaia di anni contaminando l’aria, l’acqua e il suolo.
E dipenderà dai vettori impiegati per sparare queste munizioni – per le quali non esiste alcun trattato di messa al bando – se verrà irraggiata solo l’Ucraina stessa o se, tramite missili a medio-raggio, si arriverà a colpire territori russi o di altri paesi confinanti.
In data odierna ho depositato in Regione una risoluzione che invita l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna a sollecitare il Governo italiano e il Parlamento ad adoperarsi in tuttte le sedi opportune affinché il Governo inglese receda dalla decisione di inviare a Kiev proiettili perforanti che contengono uranio impoverito.
 
👉🏽 Negli ultimi 30 anni abbiamo assistito ad una strage silenziosa in tutti i territori bombardati con queste armi. Dalla guerra in #Kosovo, all’#Iraq passando per l’#Afghanistan le patologie tumorali sono aumentate a dismisura tra militari e popolazione come conseguenza dell’esposizione all’uranio impoverito rilasciato dalle munizioni. In Italia ad ammalarsi gravemente e a perdere la vita sono gli stessi soldati dell’esercito impegnati nelle missioni di pace all’estero e a cui ancora oggi il ministero della Difesa, nonostante oltre trecento cause risarcitorie perse, continua a negare verità e giustizia. È il Colonnello Carlo Calcagno dell’esercito italiano oggi a sottolineare che l’utilizzo di queste munizioni nel 2023 “è uno schiaffo a tutti quelli che sono morti a causa dell’uranio impoverito”.
 
👉🏽 Bisogna fermare la Gran Bretagna. Si muova l’Unione europea e si muova la Nato. E si muova il #governoMeloni. Non posso che condividere le considerazioni, pubblicate oggi da Il manifesto, di Gian Piero Scanu, ex presidente della quarta Commissione parlamentare d’indagine sull’uranio impoverito: “Credo che il governo italiano, di propria iniziativa o a seguito di un provvedimento parlamentare, dovrebbe chiedere a Londra di recedere dalla decisione di inviare a #Kiev proiettili perforanti che contengono uranio impoverito. Non ci sarebbe alcuna ragione per non esercitare una convinta offensiva di persuasione in ambito #Ue e #Nato. Convincere i nostri partner dell’insostenibilità etica e politica di una scelta che, ineluttabilmente, attiverebbe un pericoloso innalzamento del livello di scontro bellico. Lo dicono i numeri: circa 400 militari morti – ma sono molti di più – e 8mila ammalati, in quasi tre lustri, con gli immensi danni all’ambiente”.
 
👉🏽 La Nato, però, al momento ha altre priorità. In un contesto così drammatico, il segretario generale Jens Stoltenberg ha esortato i paesi membri a incrementare il budget per la #difesa.
 
🆘 E anche se in Italia sta collassando il sistema sanitario nazionale, il Governo Meloni è pronto ad assecondare questa folle richiesta che significa mettere sul tavolo oltre dieci miliardi di euro in più rispetto a quelli già stanziati. In un Paese dove si allungano i tempi d’attesa per visite specialistiche e interventi chirurgici, e in cui avanza la #sanità privata e il “si salvi chi può” delle assicurazioni sanitarie private, si sceglie la strada dell’incremento delle #spesemilitari. Evidentemente la pandemia di Covid non ha insegnato nulla.
 
🪙 Nel 2021 le #spesemilitari hanno superato nel mondo i 2000 miliardi di euro. Contro questa deriva suicida che serve solo ad ingrassare l’industria delle armi, da Capogruppo di Europa Verde ho proposto all’attenzione dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna una #risoluzione a sostegno del “#DividendoglobalediPace”, approvata a giugno 2022. Questa risoluzione impegna la Giunta regionale a promuovere la conoscenza e il sostegno alla proposta di scienziati e premi Nobel di tagliare le spese militari globali del 2 per cento del Pil per indirizzare le risorse risparmiate alla costituzione di un #fondo a favore della lotta all’emergenza climatica, pandemia e povertà. Una proposta e un obiettivo di puro buon senso. Ma il buon senso sembra sparito dalle agende politiche.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.