Dopo essere intervenuta sulla grave svendita dell’area di Ortazzo e Ortazzino all’interno del Parco Delta del Po, oggi ho depositato in Regione un’interrogazione per accendere i riflettori su un’altra importante zona naturalistica dell’Emilia-Romagna posta in vendita: il Casino dei Boschi all’interno del Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega, in provincia di Parma. Attualmente il Casino è in parte in mano pubblica e in parte di privati.
Il Parco – il primo istituito in Emilia-Romagna (risale al 1982, ma il movimento che portò alla sua formazione nacque addirittura una decina d’anni prima) – è ricompreso nei “Parchi del Ducato” e dal 2012 è gestito dall’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Emilia Occidentale. Nel Parco si trova il “Casino dei Boschi”, un edificio dalle forme neoclassiche, oggetto di una procedura di vendita all’asta decisa dal Comitato Esecutivo dell’Ente Parco per “favorire la sua riqualificazione e destinazione a nuovo utilizzo”. Il prezzo di vendita a base d’asta è stato fissato in tre milioni di euro, mentre il termine per presentare offerte è scaduto il 31 luglio scorso. Da quanto si legge nella documentazione pubblicata sul sito dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Emilia Occidentale “Tale provvedimento ha l’obiettivo enunciato di individuare un soggetto che possa effettuare considerevoli investimenti necessari per la riqualificazione strutturale e funzionale del compendio, onde adibirlo a nuovo utilizzo scongiurandone l’altrimenti irreversibile declino”.
Il “Casino dei Boschi” è un tutt’uno monumentale di villa e giardino all’inglese che Maria Luigia d’Austria, duchessa di Parma (1816-1847) e seconda moglie di Napoleone Bonaparte, volle come propria residenza extraurbana, su progetto dell’architetto di corte Nicolò Bettòli (lo stesso del Teatro Regio di Parma). Oltre alla parte nobile, la villa di Maria Luigia conta un lungo colonnato (chiamato “Prolunga”) al centro del quale si trova il “Casinetto” (edificio con orologio e torre campanaria che un tempo ospitava il teatrino di corte), lo storico giardino all’inglese, inscindibile trait d’union fra la villa e i boschi circostanti, un complesso di rustici e un originario “corpo di guardia”, due ghiacciaie. Rispetto al Casinetto, la parte sud del complesso della Villa è di proprietà privata, cioè dei Principi Carrega, mentre la parte nord della Prolunga, il Casinetto, i rustici e le due ghiacciaie sono di proprietà pubblica, cioè dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Emilia Occidentale.
Il Giardino all’inglese, ora diventato Parco Monumentale, è formato soprattutto di sempreverdi: ospita abeti (greci, del Caucaso, di Douglas) cipressi di Lawson, tuie, cedri di varie specie che si mescolano a enormi platani, lecci e tassi. Conserva inoltre alcuni esemplari monumentali, tra cui un enorme tasso ed una sequoia nei pressi del Casino. Grazie ad una convenzione con i proprietari, è consentita la fruizione al pubblico del Parco Monumentale. L’interno della villa non è visitabile, mentre al giardino si accede con escursione guidata, a piedi o in carrozza. Lo splendido complesso inoltre ospita varie manifestazioni ricreative e culturali, quali spettacoli teatrali, concerti e camminate: ulteriori occasioni per fruire della bellezza del luogo.
Condivido le preoccupazioni dell’Associazione di promozione sociale “Amici del Parco e del Casino dei Boschi di Carrega” che ha espresso incredulità nei confronti dell’amministrazione del Parco Regionale che in questi ultimi venticinque anni ha letteralmente abbandonato a se stesso e al conseguente suo degrado questo straordinario patrimonio monumentale storico, artistico, architettonico, naturalistico e paesaggistico. Per questa ragione con l’interrogazione chiedo chiarimenti alla Giunta regionale in merito alla procedura di alienazione del compendio immobiliare denominato “Casino dei Boschi”. In particolare, chiedo in quale fase si trovi la procedura di alienazione considerato che il bando prevedeva la presentazione di offerte entro la fine di luglio. Inoltre chiedo se la Regione condivida la decisione di mettere all’asta tale bene o se, al contrario, non ritenga opportuno adoperarsi, e come, affinché il compendio immobiliare denominato “Casino dei Boschi” rimanga di proprietà dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, vista la storia e soprattutto la posizione in cui esso si trova, incastonato nel cuore del “Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega”.
Qui il testo dell’interrogazione
https://www.silviazamboni.it/…/230831-EV_int_Casino_dei…