Ognuno deve fare la sua parte per il contrasto ai cambiamenti climatici, nessuno si può chiamare fuori. Per questo gli impegni delle istituzioni, che devono essere in prima linea per la salvaguardia del pianeta, devono essere concreti e misurabili. E devono andare in due direzioni: riduzione drastica delle emissioni di gas serra; adattamento e contrasto agli effetti ormai in atto.
Va in questo senso la risoluzione che ho depositato oggi, per impegnare la Giunta regionale a sostenere la ricerca nel campo dell’adattamento ai cambiamenti climatici e a predisporre un cronoprogramma con relativi obiettivi e target temporali per dare piena attuazione alla strategia europea e regionale di contrasto agli effetti della crisi climatica.
Fin dall’accordo sottoscritto nel 2015 a Parigi, in occasione della COP 21 sui cambiamenti climatici, venne introdotto un importante cambio di approccio al contrasto all’emergenza climatica ponendo l’accento sul concetto di adattamento.
Affrontare la crisi climatica significa infatti non solo combatterla, ma anche prepararsi a difendersi dai suoi effetti inevitabili e in parte già in corso. Quindi, oltre alle azioni per ridurre le emissioni di gas climalteranti, è fondamentale mettere in campo politiche che riducano la vulnerabilità dei sistemi naturali e antropici agli effetti causati dal cambiamento climatico.
Occorrono investimenti e misure per contrastare ondate di calore, eventi meteo estremi, aumento dei periodi di siccità, riduzione delle precipitazioni nevose, erosione della costa e risalita del cuneo salino nel delta del Po.
La Strategia regionale di adattamento è un buon punto di partenza, ma non è sufficiente perché non ha carattere di cogenza.
Noi Verdi – Europa Verde Emilia-Romagna non ci accontentiamo di generici impegni e con la nostra risoluzione, in linea con le richieste dell’Unione Europea, chiediamo alla Regione di integrare il tema dell’adattamento e della mitigazione in tutte le politiche settoriali regionali