Più di 10 bambini al giorno hanno perso almeno un arto dall’inizio dell’intervento militare di Israele a Gaza. In tre mesi sono state amputate una o entrambe le gambe a più di 1.000 bambini palestinesi. Lo comunica Save the Children, l’organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per i diritti dei minori e che dal 1953 fornisce servizi essenziali e sostegno ai bambini palestinesi. I dati sono confermati dall’UNICEF.
L’atrocità nell’atrocità è che molte delle operazioni di amputazione sono state eseguite senza alcuna anestesia a causa della paralisi del sistema sanitario causata dal conflitto e della grave carenza di medici e infermieri e di forniture mediche come anestetici e antibiotici (fonte: OMS- Organizzazione Mondiale della Sanità).
🆘 Mentre a Gaza sono già stati uccisi 23mila palestinesi tra i quali migliaia di bambini, e altri perderanno la vita vista l’intenzione di Netanyahu di proseguire i bombardamenti sulla Striscia, il rapporto diffuso a dicembre da Save The Children dal titolo “Stop The War On Children. Let Children live in Peace” traccia il quadro drammatico dei bambini che vivono in zone di guerra in tutto il mondo aggiornato al 2022.
Il report evidenzia che nel 2022 un bambino su sei viveva in una zona di guerra. Il numero di gravi violazioni nei confronti dei minori (uccisioni e mutilazioni, rapimenti, stupri e violenze sessuali, reclutamento ed utilizzo in forze e gruppi armati, attacchi a scuole e ospedali e diniego di accesso umanitario) in contesti di conflitto è aumentato del 13%, raggiungendo il numero complessivo di 27.638, in media 76 al giorno, il livello più alto da quando, nel 2005, sono iniziate le rilevazioni di questo tipo. Un dramma probabilmente di dimensioni ancora maggiori: si tratta infatti di stime al ribasso, visto che alcuni abusi non vengono denunciati, mentre altri commessi nel 2022 sono ancora in fase di verifica.
🆘 Dei milioni di bambini che vivono in zone di guerra, nel 2022 sono stati 8.647 quelli uccisi o mutilati, in crescita rispetto agli 8.113 del 2021. Il Paese con il maggior numero di casi di minori uccisi o mutilati, secondo il rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite, è stata l’Ucraina (1.386), mentre già nel 2022 nei territori occupati della Palestina 1.134 bambini sono stati uccisi o hanno subito mutilazioni, in particolare nella Striscia di Gaza. Cifra quest’ultima destinata a salire vertiginosamente nel 2023.
Questo strazio si aggiunge ovviamente a quello dei 23.084 palestinesi, delle intere famiglie e dei 110 giornalisti (di cui tre solo ieri) che sono stati uccisi nella Striscia, oltre ai 57.000 feriti negli ultimi 90 giorni.
👉🏽 In un comunicato stampa diffuso ieri, il direttore di Save the Children nei territori palestinesi occupati Jason Lee ha dichiarato che “La sofferenza dei bambini in questo conflitto è inimmaginabile e lo è ancora di più perché è inutile e assolutamente evitabile. Questa sofferenza, l’uccisione e la mutilazione dei bambini sono considerate come gravi violazioni nei confronti dei bambini, e i responsabili devono essere chiamati a risponderne”.
Nelle scorse settimane ho letto fra i commenti sulla mia pagina Facebook alcune persone che giustificano le uccisioni di civili palestinesi come un male necessario dal momento che i terroristi di Hamas usano i bambini come scudi umani. Un’ argomentazione per me irricevibile: il genocidio di civili non può e non dev’essere considerato un effetto collaterale della guerra contro il terrorismo, che pur va condannato e combattuto, come ho fatto con l’orrendo assalto del 7 ottobre da parte di Hamas. Giustificare la logica del genocidio dei civili disarmati come risposta a un atto di terrorismo cancellerebbe il concetto stesso di crimine di guerra.
🏴 Continuiamo a chiedere l’immediato cessate il fuoco che metta fine alle uccisioni e alle mutilazioni di civili, consentendo l’arrivo degli aiuti umanitari – cibo e medicine in primis – di cui c’è disperato bisogno.
A questo link il rapporto di Save The Children:
https://www.minori.gov.it/it/node/8696